Pochi movimenti sui mercati finanziari in questa prima giornata di scambi settembrini, con il dollaro americano che rimane sui livelli raggiunti mantenendo il gain sull’euro, con un trend sempre a favore dell’Usd.
Il dollaro Usa, presenta in questo periodo, una forza relativa superiore rispetto ai cross valutari dove avvengono i maggiori scambi in termini di volumi, insieme a borse che in chiusura di settimana hanno ripreso la salita a seguito delle correzioni viste in precedenza. La settimana che ci aspetta sarà una settimana piena di dati e con un graduale ritorno alla normalità post periodo estivo. Vediamo la situazione nel suo complesso.
La moneta unica europea, è rimasta debole per l’intera settimana scorsa, sulla scorta che la Banca Centrale Europea la cui riunione è prevista per Giovedì, possa proseguire con acquisti di asset in stile QE, al fine di sorreggere con misure straordinarie l’economia ed il mercato del credito europeo, previsioni che sono in parte rientrate dopo la pubblicazione dell’inflazione pari a 0.3% contro attese di 0.4% ma con un incremento sul fronte “core” da 0.8% a 0.9%.
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Dati questi che ci inducono a ritenere che l’Istituto di Francoforte possa decidere, nel corso del sua prossima riunione di giovedì, di non apportare nessun particolare cambiamento nella gestione della politica monetaria, con ulteriori misure di stimolo quantitative, dopo le dichiarazioni che avevano predisposto gli operatori ad intraprendere eventuali azioni in caso di dati negativi sull’inflazione che pur muovendosi intorno al 40% le attese per un interventismo, molto alte dunque, soprattutto se pensiamo all’argomento delicato. Il numero uno della Bce, Mario Draghi, ha infatti chiarito che il recente deprezzamento della moneta dell’Eurozona ed il pacchetto di misure di supporto presentato a giugno potrebbe essere considerato sufficiente alla trasmissione degli stimoli richiesti.