Ricatto da 10 mila euro per una banca svizzera

di Gianfilippo Verbani Commenta

A quanto pare la Banque Cantonale de Genève è stata scelta come bersaglio a causa della debolezza dei suoi sistemi informatici. I conti dei clienti non hanno subito altre violazioni.


 Non solo le piattaforme e gli intermediari della moneta virtuale Bitcoin sono spesso vitte di attacchi informatici. A volte gli hacker del mondo della finanza attaccano anche realtà più tradizionali come le banche svizzere. Una importante banca elvetica, infatti, la Banque Cantonale de Genève è stata di recente vittima di un attacco informatico da parte di una banda di hacker che si era in un primo momento fatta viva attraverso delle minacce. 

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I pirati informatici avevano infatti dato l’ultimatum ai gestori della banca, dicendo che se entro una certa giornata non avessero avuto una somma di 10 mila euro avrebbero messo online i dati dei clienti dell’istituto di credito. I criminali informatici si riconoscono sotto la sigla Rex Mundi e in passato hanno già messo a segno una serie di colpi informatici, a danno di realtà bancarie e commerciali.

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Ma la banca svizzera non si è voluta piegare al ricatto e così, scaduto il termine per la consegna, qualche giorno fa, le email, i numeri di telefono e persino gli estratti conto di 30 mila clienti sono diventati di dominio pubblico.

A quanto pare la Banque Cantonale de Genève è stata scelta come bersaglio a causa della debolezza dei suoi sistemi informatici. I conti dei clienti non hanno subito altre violazioni se non quelle relative alla privacy questa volta, ma per alcune posizioni, in bilico con il fisco e le amministrazioni locali, già questo potrebbe essere stato un grave danno. Per non parlare dell’immagine della banca.