Le regioni italiane più colpite dalla morsa del credito nel 2014

di Gianfilippo Verbani Commenta

La situazione appare molto più drammatica nel sud Italia, dove in genere c'è più disoccupazione,vengono praticati alti tassi di interesse, maggiore è il numero delle sofferenze bancarie, pochi sono gli sportelli aperti e tanti i protesti.


 Anche nel corso del 2014 continua a verificarsi in Italia una forte riduzione del numero di prestiti concessi alle famiglie e alle imprese. Lo rileva la Cgia di Mestre, la Confederazione degli Artigiani, la quale fa notare in un suo studio che la situazione appare molto più drammatica nel sud Italia, dove  in genere c’è più disoccupazione,vengono praticati alti tassi di interesse, maggiore è il numero delle sofferenze bancarie, pochi sono gli sportelli aperti e tanti i protesti. 

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In queste regioni, come conseguenza della morsa del credito, aumentano le possibilità di diffusione del rischio di usura. In Campania, ad esempio, l’indice del rischio usura è pari a 164,3 – ovvero pari al 64,3 per cento in più rispetto alla media italiana -, in Calabria è pari a 146,6 – 46,6 per cento in più rispetto alla media nazionale e in Abruzzo a 144,6 – 44,6 per cento in più della media nazionale. La lista viene poi completata dalla Puglia con un punteggio di 139,4 – cioè 39,4 per cento in più della media nazionale – e la Sicilia, dove il livello raggiunge quota 136,2 – cioè 36,2% in più della media del paese.

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La regione meno esposta a questo rischio, invece, è il Trentino Alto Adige, nel nord Italia, dove il rischio di usura è pari a 51,8 -quasi 48,2 punti in meno della media nazionale. Anche la situazione di altre 2 regioni situate nel Nordest è abbastanza rincuorante. Vi è infatti il Friuli Venezia Giulia che presenta 72,2 punti nella scala nazionale e il Veneto, che presenta 73,1 punti di media, piazzandosi rispettivamente al penultimo e terzultimo posto della lista.