La Cassa di Risparmio di Ravenna offre, ai propri correntisti, la possibilità di richiedere un credito personale in maniera chiara, semplice e rapida.
L’istituto di credito prevede infatti di poter erogare un importo massimo di 3.500 euro, da restituire in rate mensili di importo contenuto, attraverso la predisposizione di una carta di credito a rimborso rateale.
Lo strumento così messo a disposizione si rivela pertanto una carta revolving, operante sul circuito Mastercard e per tale ragione accettata da un elevatissimo numero di esercizi commerciali e di sportelli automatici, in Italia e nel resto del Mondo, diventando uno strumento utilizzabile praticamente ovunque.
Il rimborso del credito utilizzato avverrà attraverso l’addebito di rate mensili sul conto corrente: man mano che le rate verranno addebitate sul rapporto del titolare, il credito originario andrà gradualmente a ricostituirsi, divenendo quindi una linea di fido ricaricata automaticamente.
Suol dirsi che “Chi trova un amico trova un tesoro”. Come potremmo contraddire questa affermazione? L’amico, quello vero, sa essere spalla su cui piangere nel momento del bisogno ma anche “compagnone” quando tutto fila a gonfie vele; l’amico è quello che capisce il tuo disagio con un solo sguardo, e con la stessa occhiata fugace interpreta la vostra voglia di far bisboccia. L’amico è quello che ti ospita a casa sua, e quando ne hai bisogno arriva persino a prestarti dei soldi, a giustificare anche economicamente il proprio “esser tesoro”. Ma la verità è che, con Genertel, un amico non solo è prezioso, ma è anche un tesoro stimabile in 50 €uro di sconto sul carburante.
Le carte di credito prepagate ricaricabili sono uno strumento destinato solamente all’utilizzo dei privati e delle famiglie? Assolutamente no! Le carte prepagate ricaricabili rappresentano infatti uno strumento utile anche per le imprese, visto che il datore di lavoro può provvedere, concedendo una carta ricaricabile al dipendente o al collaboratore, a tenere sotto controllo le spese legate, ad esempio, alle trasferte ed a tutte le spese legate all’esercizio d’impresa. Nel panorama delle carte prepagate ricaricabili per le imprese, c’è quella offerta dalle banche del Gruppo Banca Popolare dell’Emilia Romagna, che può essere ricaricata sia presso gli sportelli ATM delle filiali della banca emittente, sia nelle 18 mila ricevitorie della Sisal sparse su tutto il territorio nazionale, sia presso gli oltre ottomila sportelli bancari ATM che aderiscono al circuito della banche popolari QuiMultibanca. La card, che si chiama “BperCard Payup impresa“, è interessante anche nel prezzo, visto che costa solo quindici euro, una tantum, e non richiede alcun rinnovo annuale.
Il prestito personale é una forma di
Tra quanti hanno (o hanno avuto) bisogno di un prestito, atto a finanziare una grossa spesa per la quale non disponevano di liquidità, ci sono quelli che ne hanno sottoscritto uno e quelli che – invece – sono rimasti “paralizzati” da alcune (più che legittime) titubanze: “Un tasso di interesse così alto ci soffoca: meglio aspettare tempi migliori”, può essere stato il pensiero emerso in qualche nucleo familiare, e non c’è nulla da obiettare. C’è però qualcuno che, ben consapevole della possibile emergenza di queste perplessità, ha cercato una soluzione tale da indurre anche il cosiddetto “partito degli indecisi” a rompere gli indugi. Questo qualcuno, seguendo un “filone” già ampiamente battuto fino a raggiungere il successo di cui gode attualmente, è Poste Italiane, il vero punto di riferimento per i risparmiatori più deboli.
“Il tasso di interesse è basso, la rata riesco a sostenerla… Mi danno in pochissimo tempo tutto il contante di cui ho bisogno, e non me ne danno poco…”. Tutte queste, sono considerazioni che chi si accinge a richiedere un prestito non può non fare. Bisogna prendere in considerazione un po’ tutti questi importanti aspetti della realtà prima di decidere, anche perché indebitarsi non è una scelta che sia il caso di fare a cuor leggero (basta guardare come è finita un economia tutta basata sul debito, come era quella americana prima della crisi). Però, trovandosi nella situazione di “doverlo” fare, perché non aspettare un secondo e considerare tutte le opzioni sul mercato?
Molto spesso capita di aver bisogno di un prestito a seguito di spese impreviste o acquisti urgenti, ed altrettanto spesso è difficile ottenere i soldi che servono rivolgendosi ad una banca o ad una società finanziaria autorizzata alla concessione del credito alle famiglie. I tempi burocratici non sempre, infatti, sono brevi così come vengono pubblicizzati in televisione, con la conseguenza che tra richieste di documenti e tempi di attesa per l’accettazione della pratica possono passare anche tre/quattro settimane. Ma la cosa peggiore è quando, dopo una lunga trafila, la banca o la società finanziaria ci comunica che la richiesta di prestito non è stata accettata. Di recente, tra l’altro, il livello di finanziamenti alle famiglie rispetto alle pratiche presentate è calato sensibilmente: molte società del settore, infatti, seguono delle disposizioni interne, “ufficiose”, che permettono ad esempio, di concedere credito solo ai lavoratori dipendenti, oppure agli autonomi con reddito elevato rispetto ai proclami di concessione di credito anche a chi magari è senza busta paga o è un lavoratore con contratto a progetto.
Avete un conto corrente bellissimo, che abbatte i costi mensili ogni volta che effettuate un’operazione e remunera il capitale depositato con tassi di interesse altissimi nonostante il periodo non sia di vacche propriamente grasse; vi hanno dato una carta bancomat gratis, una carta di credito gratis, vi hanno consegnato una revolving “Perché non si sa mai” e pure la carta ricaricabile è un vero gioiello, costo di attivazione basso, commissioni sulle operazioni ridotte al lumicino e anche le ricariche sono semplicissime, si possono effettuare da cellulare. Già, ma se poi tutto questo “ben di Dio” non lo utilizzate, che senso ha?
Il
Un programma dal successo quasi annunciato, che è poi diventato anche un film dal successo assolutamente imprevisto (ben 8 statuette agli ultimi Oscar), hanno portato nelle nostre vite, fino a penetrare addirittura nel nostro linguaggio quotidiano, le locuzioni “La accendiamo?”, oppure “Chiedo l’aiuto del pubblico”. Stiamo chiaramente parlando del quiz “Chi vuol essere milionario?”, e del suo spin-off cinematografico “The Millionaire” per la regia di Danny Boyle. C’è stato un momento, almeno nella versione italiana del programma, in cui il conduttore aveva introdotto una quarta opzione di aiuto, molto apprezzata ed utilizzata dai concorrenti: il cambio domanda, o – con un nome certamente più gradevole ed accattivante – “Switch”. Possibile pensare di applicare questa opzione anche ad un mutuo?
Si chiama Una Digibank ed è la carta multifunzione predisposta dalla Banca Popolare Pugliese per tutti i propri correntisti.
A volte basta la posizione reddituale di un’impresa o di un privato per poter andare in banca ed ottenere un prestito, senza alcuna garanzia e senza mettere in pegno beni immobili e/o valori mobiliari. Di questi tempi, dopo la crisi dei
In questi giorni, la giunta di Palazzo Cernezzi ha approvato il provvedimento tramite il quale il Comune assicurerà circa 15mila anziani residenti nel capoluogo con una polizza specifica che permetterà (gratis) di ottenere assistenza e risarcimenti in caso di scippi, furti, truffe e rapine. Gli anziani della città di Como saranno più tranquilli? Questo non si sa, perchè il provvedimento non mira a difendere gli anziani, ma a tutelarsi in caso di fatto compiuto. Gli uffici comunali stanno provvedendo a indire una vera e propria gara di appalto tra le compagnie assicurative con l’obiettivo di far partire la polizza a settembre. Beneficeranno esclusivamente gli anziani residenti a Como che abbiano compiuto 70 anni (in totale 11mila nuclei familiari).
È inutile nascondersi: in Italia (come del resto negli altri Paesi più ricchi del mondo) esiste una questione migranti; esiste poi anche un welfare state, architettato appositamente per accoglierli e dare loro la possibilità di integrarsi, così come esiste anche un’ignoranza diffusa in alcuni strati della popolazione, ignoranza che porta a considerare il “diverso” un problema, come in effetti qualche volta esso si rivela essere. Non è questo il luogo né il momento per proseguire questo genere i discussione, ma certo può essere e il luogo ed il momento migliore per guardare a chi ha provato ad invertire la tendenza, nello specifico nel settore del credito e del risparmio, predisponendo prodotti disegnati su misura per le esigenze e le possibilità degli immigrati.