L’instabilità politica italiana limita il calo dello spread

di Gianfilippo Verbani Commenta


 L’ultimo rapporto pubblicato dalla Banca Centrale EuropeaBCE – pone l’accento sulla stabilità politica e finanziaria dell’Italia. In questo rapporto, infatti, viene sottolineato come la situazione italiana possa in questo momento trarre giovamento dalle politiche applicate dal governo Letta e dalla riforme che saranno da qui a breve eseguite, ma resta ancora fortemente penalizzata dal problema delle tensioni sul debito pubblico e dall’instabilità politica. 

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Secondo la Banca Centrale Europea, infatti, gli interventi strutturali del governo italiano e i suoi piani di investimento servono a far riacquistare fiducia ai mercati nei confronti dell’Italia, ma per avere un miglioramento decisivo della situazione ci sarebbe bisogno anche di maggiore stabilità politica.

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Nel corso dell’estate 2013 le tensioni politiche da cui è stata interessata l’Italia hanno limitata la discesa dello spread, discesa che in altri paesi europei è stata più consistente. In Italia, infatti, il differenziale Btp – Bund è calato di soli 30 punti, mentre in Spagna e in Irlanda è calato rispettivamente di 55 e di 50 punti.

Il consiglio della Banca Centrale Europea, quindi, non solo per l’Italia, ma anche per tutti i paesi dell’Unione Europea, è quello di continuare non solo sulla strada delle riforme strutturali, ma anche su quella del consolidamento di bilancio, perché molti paesi hanno debiti ancora molto alti.

Tra questi è l’Italia, che non solo ha un debito pubblico molto alto, ma anche un rapporto deficit – PIL che si situa solla soglia del 3 per cento.