Il costo del denaro potrebbe ancora scendere per la BCE

di Gianfilippo Verbani Commenta


 Per la Banca Centrale Europea – BCE – il costo del denaro potrebbe scendere ancora nei prossimi mesi al fine di aiutare l’economia dell’Eurozona in una delicata fase di ripresa. Lo ha detto lo stesso presidente dell’Istituto Mario Draghi, parlando in occasione di una conferenza al Parlamento Europeo. 

Mario Draghi parla degli strumenti per agire sul sistema bancario

Nel prossimo periodo, cioè, i tassi di interesse del denaro, portati al loro minimo storico circa un mese fa, potrebbero essere ancora ridotti, pur di sostenere la crescita dell’Europa. Sicuramente, tuttavia, rimarranno bassi ancora per lungo tempo, dal momento che la situazione che aspetta l’Europa è quella di una lenta ripresa.

La BCE lascia invariati i tassi di interesse sullo 0,25%

La politica dell’Eurotower rimarrà quindi quella di un aiuto continuo agli stati dell’Unione, anche se in questo periodo altre banche centrali, come la FED, stanno per inaugurare politiche meno accomodanti.

Mario Draghi ha avuto anche l’opportunità, nel corso del suo intervento, di sottolineare i meriti dell’Istituto di Francoforte nei confronti della situazione economica presente, come quello di raddrizzare le distorsioni nel credito, alleviare la pressione sulle aziende non finanziarie e aiutare le piccole e medie imprese.

Nel corso del suo discorso, il presidente della BCE, infine, ha potuto anche parlare dell‘unione bancaria, definendola il cambiamento più significativo a livello finanziario avvenuto in Europa dopo l’introduzione dell’euro. L’unione non sarà certo una panacea dei mali che affliggono l’UE – il problema dei debiti sovrani e le condizioni di disuguaglianza –  ma sarà necessaria ad eliminare almeno la frammentazione finanziaria.