I dati del Rapporto sulla stabilità finanziaria italiana pubblicato da Bankitalia

di Gianfilippo Verbani Commenta


 La Banca d’Italia ha pubblicato nella giornata di ieri il Rapporto sulla stabilità finanziaria del nostro Paese, tracciando un quadro approfondito della situazione economica italiana, con particolare riferimento al mondo delle banche e alle eventuali possibilità di ripresa del nostro Paese. 

In aumento i tassi di interesse sui prestiti a settembre 2013

Secondo Bankitalia, dunque, le possibilità di ripresa per l’economia italiana si intravedono all’orizzonte, anche se le reali prospettive, almeno per alcuni ambiti in particolare, come il mercato del credito e il mondo del lavoro, restano ancora incerte. Il quadro economico italiano, cioè, sta migliorando, e, al di là degli indicatori relativi al debito, all’export e all’attività produttiva, presto anche altri elementi arriveranno a confermare il contesto.

> La Banca Centrale Europea taglia il costo del denaro allo 0,25%

Un ambito che ancora deve migliorare, secondo la Banca d’Italia, è proprio quello costituito dal sistema bancario italiano, ancora chiuso nella morsa del credito a causa della crisi di liquidità e della debole domanda da parte delle imprese. Inoltre, nei primi sei mesi del 2013 è continuata a calare anche la redditività dei primi 34 istituti di credito italiani, passando dallì1,9% all’1,2%.

Ma le banche in questo periodo ancora preferiscono investire in titoli di Stato piuttosto che in prestiti e finanziamenti a famiglie e imprese. I primi, infatti, assicurano un rendimento superiore al 2,5%, mentre i secondi arrivano a garantire una remunerazione del 2%. A questo fenomeno sono collegate anche le due Ltro compiute dalla Banca Centrale Europea, BCE, tra il 2011 e il 2012, che hanno concesso agli istituti liquidità a tre anni ad un tasso dell’1%.