Finanziamenti bancari: via libera a moratoria debiti PMI

di Gianfilippo Verbani 4


 In linea con quanto preannunciato nelle scorse settimane, a seguito di una serie di incontri tra il sistema bancario, quello delle imprese ed il Governo, l’ABI, Associazione Bancaria Italiana, ha reso noto che è stato ufficialmente siglato l’Accordo comune riguardante la sospensione, a favore delle imprese, del pagamento della quota capitale dei mutui. L’iniziativa è destinata ad agevolare quelle imprese che si trovano in temporanea difficoltà a causa della crisi, e riguarda non solo le rate dei mutui stipulati dalle imprese, ma anche i leasing, sia mobiliari, sia immobiliari, ed i crediti a breve termine concessi alle imprese per far fronte nel breve periodo alle esigenze ed alle elasticità di cassa. Le agevolazioni, riguardando la quota capitale dei mutui, prevedono quindi che gli interessi sul credito debbano essere comunque pagati in corrispondenza delle scadenze originarie; al beneficio possono accedere tutte quelle imprese che, prendendo a riferimento la data del 30 settembre del 2008, risultavano essere classificate, dagli istituti aderenti all’avviso comune, “in bonis“.

Inoltre, al momento della presentazione della domanda, entro il termine ultimo del 30 giugno 2010, l’impresa non dovrà avere a carico procedure esecutive in corso, e neanche posizioni su crediti in sofferenza oppure in “ristrutturazione“. La sospensione del pagamento delle rate di mutui e leasing, per un periodo di dodici mesi, o di sei mesi per i leasing “mobiliari”, comporterà a favore dell’impresa una traslazione in avanti per la medesima durata del piano di ammortamento.

L’Accordo comune non prevede per le imprese aderenti all’iniziativa l’aggravio di oneri o costi aggiuntivi, e neanche delle garanzie supplementari sul credito originariamente concesso. Contestualmente all’annuncio della moratoria sui crediti delle PMI, l’Associazione Bancaria Italiana, con un comunicato ufficiale, auspica che, anche in virtù dell’impegno messo in atto con tale iniziativa dal sistema del credito, si provveda appena sarà possibile a ridurre lo svantaggio, in termini di livelli di tassazione, che sussiste per le banche italiane rispetto agli altri operatori bancari del Vecchio Continente.


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