Crolla il valore dei Bitcoin su alcune piattaforme per la vicenda Mt. Gox

di Gianfilippo Verbani Commenta

A partire dal 7 febbraio scorso, in seguito al verificarsi di una serie di vicende, il valore dei Bitcoin scambiati sulla piattaforma Mt. Gox è calato di oltre l’80 per cento, da 828 dollari a 135 dollari.


 Non sta vivendo sicuramente uno dei suoi migliori momenti nel mondo la moneta virtuale Bitcoin, la più antica e quotata tra le criptovalute oggi in circolazione a causa delle vicende che hanno interessato una delle piattaforme internazionali che gestivano gli scambi con la moneta, Mt. Gox, che hanno provocato delle forti oscillazioni a ribasso del suo valore.

Qualche tempo fa, infatti, la società Mt. Gox, con sede in Giappone a Tokyo, ha prima bloccato le operazioni di ritiro degli investimenti da parte degli utenti per il sospetto di attività insolite sulla piattaforma, poi ha reso inaccessibile il proprio sito e si è praticamente “volatilizzata”. Fatto piuttosto increscioso quando già si tratta di monete virtuali.

Bitcoin, quotazione e valore

E’ così scattata la protesta da parte di quanti avevano investito i loro averi in Bitcoin attraverso la piattaforma, che si è palesemente posta in una situazione di insolvenza. A sparire nel nulla, oltretutto, è stato anche il fondatore di Mt.Gox, Mark Karpelese, statunitense, mentre la sede fisica della società ha chiuso i battenti e si è resa irraggiungibile.

Come comprare Bitcoin

Mt. Gox gestiva in realtà circa il 6 per cento del totale dei Bitcoin in circolazione, circa 750 mila monete virtuali, per un valore di circa 100 milioni di dollari. Ma negli ultimi tempi la società aveva anche maturato un passivo di 174 milioni di dollari a fronte di un poco più di 32 milioni di dollari di attività. Cifre che fanno luce sulla sua possibile scomparsa nel nulla.

A partire dal 7 febbraio scorso, dunque, in seguito al verificarsi di queste vicende, il valore dei Bitcoin scambiati sulla piattaforma era calato di oltre l’80 per cento, da 828 dollari a 135 dollari e la vicenda ha avuto ripercussioni anche sulle altre piattaforme di scambio, tra cui Bitstamp, abbassandone la quotazione del 40 per cento.