Autorità per le Comunicazioni multa Sky per il diritto di recesso

 Seconda multa a Sky da parte dell’Autorità per le Comunicazioni. La sanzione è stata decisa per mancanza di parità nel diritto di recesso dal contratto per gli abbonati del calcio. La prima, del 3 maggio, era invece determinata dalla fatturazione a 28 giorni, che già era stata oggetto di una lunga controversia con gli operatori telefonici.

Le motivazioni

Le motivazioni dell’Autorità riguardano l’ultimo pacchetto calcio, che differisce rispetto a quello offerto precedentemente da Sky. Dopo aver perso tre gare a giornata in favore di Dazn, Sky ha lasciato i costi di abbonamento invariati.
Ma Sky non ha però informato i suoi abbonati della riduzione del palinsesto e, conseguentemente, ha omesso la possibilità di recedere dal contratto di abbonamento, senza “penali e costi”, che invece doveva offrire ai suoi abbonati.
Ad ottobre del 2018 era già arrivata la diffida, ma Sky ha continuato a mantenere prezzo e modalità di abbonamento nonostante i suoi clienti avessero perso la possibilità di seguire alcune partite. l’offerta sul palinsesto è diminuita, ma non il prezzo, per chi era abbonato.

Per l’Authority, il recesso deve essere “con modalità semplici e di immediata attivazione”, ovvero via web, o via telefono o nei negozi autorizzati, entro 30 giorni.
Dopo la mancanza di Sky, e la conseguente diffida, arriva anche la multa per il colosso della pay-tv.