Il 2014 è stato per l’ Italia un anno di recessione ma al tempo stesso è stato anche un anno in cui si è potuto registrare una ripresa nel mercato dei prestiti. Secondo l’ ultimo bollettino emanato dall’ Abi, l’ Associazione Bancaria Italiana, a fine 2014 l’ ammontare dei prestiti erogati alla clientela in Italia è stato pari a 1820,6 miliardi di euro e nel mese di dicembre 2014 si è potuta segnalare anche una variazione positiva di uno 0,1 per cento rispetto ai valori dello 0,4 per cento del mese di ottobre e al meno 4,5 per cento del mese di novembre 2013.
Il credito aumenta e il deteriorato torna ai livelli pre-crisi
Il credito ad aziende e famiglie è aumentato di un altro 1% nel mese di agosto, secondo i dati di Bankitalia, anche se stona il dato del credito al settore
Il 2014 si è chiuso in maniera positiva per il settore del credito italiano, poiché si è potuto rilevare un incremento dei prestiti e delle erogazioni di credito da parte delle banche, concentrate soprattutto nella parte finale dell’ anno.
Il 2014 si è concluso con segnali di miglioramento sul fronte dei prestiti alle famiglie e alle imprese. Il settore del credito, cioè, ha subito una leggera crescita, che ha interessato sopratutto il quarto trimestre dell’ anno. Lo conferma, infatti, il bollettino emesso dalla Banca d’ Italia, che ha parlato anche di criteri più flessibili rispetto alle erogazioni tenute dalle diverse banche italiane.
Nel corso del mese di novembre 2014 sono purtroppo aumentate le sofferenze bancarie in Italia, secondo gli ultimi dati pubblicati da Bankitalia. Il peso dei cosiddetti crediti difficili – o crediti in sofferenza – ha infatti raggiunto prima della fine dell’ anno scorso la cifra record del 18,4 per cento rispetto all’ammontare del credito totale. Questo dato evidenzia, tuttavia, tra le altre cose, solo un lieve margine di miglioramento rispetto al mese di ottobre 2014 quando i dati pubblicati mostravano un valore pari al 19,1 per cento nei 12 mesi.
La morsa del credito si allenta in Italia e tornano ad essere erogati più prestiti che in passato. I clienti italiani possono contare su una maggiore liquidità erogata dalle banche, confermata anche da uno degli ultimi bollettini emanati dalla Banca d’Italia, che rileva un moderato allentamento sui prestiti a imprese e famiglie dovuto anche alla presenza di un regime di concorrenza.
Sono sempre più numerose a livello internazionale le società che attraverso Internet e le potenzialità offerte dalla rete provano a svolgere il ruolo di banche, sostituendosi ad esse nel mercato del credito. Con risultati a dir poco sorprendenti.
Dopo la creazione della bolla dei mutui subprime alcuni anni fa le attenzioni degli esperti di settore nei confronti delle tendenze del mercato del credito si sono fatte più assidue, volta a scovare i possibili passi falsi generati nella rete. Così capita che in America in questo periodo siano i prestiti auto a destare maggiore preoccupazione, a causa della creazione di un possibile boomerang creditizio.
Il sistema del credito italiano sembra essere tornato a funzionare nel corso del mese di novembre 2014, che a detta dell’ABI, l’Associazione Bancaria Italiana, è stato il mese in cui si è conseguito il migliore risultato a livello nazione sul fronte della contrazione del mercato dei prestiti. Il mese di novembre ha infatti fatto registrare il migliore risultato a partire dal mese di aprile 2012.
Prestiti personali e cessioni del quinto sono oggi le due forme di credito preferite dai privati che hanno bisogno di ricevere un certo quantitativo di liquidità aggiuntiva da restituire poi in piccole rate, mese dopo mese. Ma tra queste due tipologie di finanziamento esistono delle sostanziali differenze. Ecco quali sono le principali.
Spesso sono proprio le più giovani generazioni, ancora prive di garanzie e redditi fissi, ad avere maggior bisogno di liquidità aggiuntiva e per questo motivo spinte a richiedere prestiti personali. Questi, tuttavia, in assenza di garanzie o di garanti, non sempre sono concessi con facilità. Ma da qualche tempo a questa parte l’attenzione degli istituti di credito nei confronti delle esigenze dei giovani è diventata sicuramente maggiore che in passato.