Carta Bancomat V Pay Genius Teen: in UniCredit si parla giovane

di Gianfilippo Verbani 1


 Asserire che, con le nuove soluzioni proposte dagli istituti, l’accesso delle nuove generazioni in banca è possibile, è un conto; poter constatare che questo sia vero, poi, è tutt’altro discorso. Questo perché le banche, così come anche il mondo del lavoro e tanti (e tanti) altri ambiti, non parlano un linguaggio a prova di ragazzo: saldo, tasso di interesse, ATM e tanti altri termini, e le nozioni a questi collegati, non sono certo accessibili ai più, ma solo ad una ristretta cerchia capace di un livello di scolarizzazione più elevato e, magari, di quel po’ di interesse personale che non guasta mai. Applausi, allora, ad UniCredit, che con Carta Bancomat V Pay Genius Teen ha deciso di parlare facile.

Proviamo ad analizzare insieme le parole del sito. Si comincia con microchip, ed è chiaro che qui c’è poco o nulla da spiegare a ragazzi che vivono gran parte della propria esistenza a fare da protesi al proprio computer, che proprio su questa microtecnologia si basa. Anche “prelevare” e “fare acquisti” sono due concetti elementari, così come l’idea di poter “effettuare ricariche telefoniche”, visto che il cellulare è uno degli strumenti più in voga e di maggior consumo per la “generazione teen”. Perché parlare poi di “canone zero” se la dicitura “la carta è gratuita” (con il tuo conto Genius Teen) esprime lo stesso concetto?

Anche ATM e POS, termini tanto utilizzati in altre brochure, spiegano in questa pagina web il significato del loro acronimo: Automated Teller Machine (sportello automatico) e Point of Sale (punto vendita), nozioni certo più tangibili. E poi: “puoi sapere quanto è depositato sul tuo Genius Teen”, un modo come un altro per parlare del saldo, e “prelievi e versamenti” altro non sono che le operazioni che è possibile effettuare quando si dispone di un proprio conto.


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