Federconsumatori e Adusbef: class action per difendere gli utenti

di Gianfilippo Verbani Commenta


 Una class action per proteggere i consumatori. È questa l’intenzione della Federconsumatori e dell’ Adusbef, che stanno studiando appunto un’azione legale degli utenti “per recidere i rapporti incestuosi tra Bankitalia e le banche vigilate”. Le due associazioni dei consumatori hanno pubblicato una nota congiunta dove spiegano le ragioni che hanno condotto a valutare una class action, che, specificano, pur trattandosi di una “normativa debilitata nel suo campo di azione”, permetterà “un mutamento delle abitudini delle famiglie italiane”. “La Banca d’Italia non può diventare il notaio delle malefatte bancarie, limitandosi a notificare tassi d’interesse promossi da un sistema bancario paramafioso” si legge nel comunicato. Secondo la Federconsumatori e l’ Adusbef, infatti, l’istituto di via Nazionale detterebbe “condizioni immodificabili alle famiglie e alle imprese” richiedendo addirittura più dello 0,50 per cento sui mutui e più del 1,37 per cento sui prestiti personali al sud Italia rispetto alla media praticata dalle banche europee. Per questo le associazioni dei consumatori stanno studiando l’azione legale contro “il sistema bancario che essendo proprietario della Banca d’Italia, ne condiziona l’attività”. Inoltre, si continua a leggere nella nota pubblicata, “l’Autorità vigilante non è mai intervenuta a rimuovere i comportamenti fraudolenti e le pratiche commerciali scorrette contro i consumatori e gli utenti che nel tempo hanno pagato costi elevatissimi”. In passato l’Adusbef ha già ottenuto diverse sentenze di condanna (fino alla Cassazione e alla Corte Costituzionale) nei confronti dei tassi anacronistici e dei mutui “usurai” e la class action promossa “contro il sistema bancario, l’Abi e la Banca d’Italia” s’inserisce all’interno della protezione dei diritti e degli interessi dei consumatori e degli utenti bancari. Promesse anche misure legali contro “la prassi della commissione di massimo scoperto” utilizzata dalle banche, che già è stata censurata dall’Antitrust e dal Parlamento. Tuttavia la questione è delicata, soprattutto perchè in Italia sarebbe la prima volta che verrebbe utilizzata la class action e quindi le due associazioni dei consumatori sentono l’esigenza di “un’analisi più precisa e più approfondita, per evitare al massimo una decisione d’inamissibilità da parte dei Tribunali”, facendo quindi il “gioco delle imprese di cui si vuole contrastare i comportamenti scorretti”.