Taglio QE e tassi invariati: annuncio di Draghi. Cosa succederà ai mutui?

 Ieri ha parlato il presidente della BCE Mario Draghi, assicurando che la banca centrale non cambierà la sua politica monetaria. L’annuncio però, è stato seguito da alcune voci di corridoio su un eventuale taglio del programma di Quantitative Easing per una quota attorno al 50%. Il programma dunque, dovrebbe passare a 30 miliardi mensili di immissione di liquidità per altri nove mesi, nel 2018.

Quale sarà l’effetto sui mutui? È difficile rispondere a questa domanda, perché sul taglio del QE non c’è ufficialità. Se i tassi dovessero restare invariati, il costo del denaro, e quindi dei mutui, dovrebbe continuare a essere molto conveniente almeno per altri due anni, a meno di scossoni, ma il taglio dei QE potrebbe portare ad un rincaro dei finanziamenti, in concomitanza con una stretta sui crediti deteriorati, annunciata in un paper consultivo dalla stessa BCE. Le previsioni per il momento sono dettate dalle ipotesi sul tavolo. Il paper esecutivo della BCE potrebbe essere infatti meno drastico per le banche, che alle attuali condizioni sarebbero costrette ad una copertura totale sui crediti deteriorati, che si rifletterebbe sul costo dei crediti futuri anche di un +10%. un contemporaneo taglio dei QE potrebbe rarefare la liquidità delle banche, con lo stesso effetto. È probabile che la scelta definitiva sarà frutto di una mediazione, per non creare difficoltà alla ripresa economica, ma attualmente non si possono predire i costi dei mutui e dei finanziamenti per il prossimo futuro.