L’alluvione ha fatto enormi danni al Veneto: tantissimi gli sfollati, città allagate, migliaia di ettari di terreno ancora sott’acqua, aziende distrutte e bestiame che non ce l’ha fatta. Sono andati persi interi raccolti tra cui coltivazioni di ortaggi e distrutte serre e fungaie, con perdite complessive che secondo le prime stime ammontano a decine di milioni di euro. Il governo ha annunciato di aver stanziato 300 milioni e mutui sospesi per chi ha avuto la casa allagata o lesionata. A sostenere la ripresa della regione arrivano anche le banche tra cui menzioniamo oggi Banca Antonveneta (Gruppo Montepaschi) che ha approvato una serie di iniziative di natura finanziaria per sostenere le popolazioni del Veneto e del Friuli colpite dall’alluvione.
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Mutui di Poste Italiane, Sarmi: “Aiuti a chi in difficoltà”
Se non è una gara di solidarietà, poco ci manca. Tutto pur di venire incontro a quelle persone che si trovano in un momento di difficoltà. Prima iniziative di singoli istituti di credito, poi l’accordo dell’Abi, poi la benedizione del governo. Perché per i mutui non ci sono solo le banche. Finanziamenti privati, prestiti e da qualche tempo, anche le poste. Che con i loro progetti sono riusciti – almeno in parte – ad arginare la crisi dell’immobile ed aiutare migliaia di famiglie. Già da prima della moratoria che ha coinvolto comunque praticamente tutti. Nell’ultimo anno, Poste Italiane ha erogato prestiti per «circa 2 miliardi, ma occorre considerare che sono tutti di importo abbastanza contenuto: da quelli che eroghiamo nel giro di 24-48 ore a quelli per i quali si richiedono istruttorie un po’ più lunghe». Ad affermarlo a MattinoCinque, su Canale5, è l’amministratore delegato di Poste Italiane, Massimo Sarmi, precisando che si tratta anche di mutui per l’acquisto di un’abitazione.
Moratoria, arrivata anche la risposta politica
Tutti, nessuno escluso. Per aiutare le famiglie e per costringere le banche ad un atto di responsabilità. Ora l’ufficialità è arrivata anche nelle sedi ufficiali. Nelle sedi politiche. Non ci sono più scuse, quindi. «Stimiamo che entro la fine del mese di febbraio sarà prossima al 100%” l’adesione delle banche alla moratoria sui mutui, per fornire un sostegno essenziale alla vita delle famiglie colpite da eventi negativi». Lo ha detto il presidente dell’Abi, Corrado Faissola, in un’audizione alla Camera, aggiungendo che «delle banche aderenti ben 111 (pari al 66,16% del totale sportelli dell’industria) hanno deciso di applicare condizioni migliorative per la clientela tese ad aumentare le categorie di operazioni ammissibili alla sospensione. In particolare, le condizioni migliorative riguardano l’ambito di applicazione, l’incremento del limite del mutuo erogato, l’incremento del reddito imponibile annuo, l’estensione della durata di sospensione e degli eventi che la determinano, l’applicazione di tassi più favorevoli durante il periodo di sospensione». Una dichiarazione importante, visti i tempi. Una dichiarazione di intenti che va al di là delle singole decisioni dei singoli istituti di credito.