Servizi bancari troppo cari? E’ anche colpa del contante

di Gianfilippo Verbani Commenta


 Il vostro conto corrente costa troppo? La spiegazione non è solo legata al fatto che la banca è troppo “cara”, ma è anche perché in Italia, rispetto alla media europea, si utilizza ancora troppo spesso il contante al posto della moneta elettronica. Già negli anni scorsi la Banca d’Italia aveva proprio in merito affermato che le banche, a causa dell’elevato contante gestito, si trovano a doversi sobbarcare costi legati al controllo, alla sicurezza ed alla protezione delle banconote, con la conseguenza che poi i costi servizi allo sportello, e non solo, appaiono al correntista “spropositati”. Anche il vice direttore generale della Confesercenti, Mauro Bussoni, ha messo in evidenza come sia necessario nel nostro Paese che si diffonda ulteriormente la cultura dell’utilizzo della moneta elettronica al posto del denaro contante; questo in quanto non solo in questo modo i servizi bancari costerebbero di meno, ma si eviterebbero quei costi sociali derivanti da rapine ed attività illecite.

Per agevolare il diffondersi della moneta elettronica non basta tra l’altro, secondo Mauro Bussoni, l’informazione e le campagne di sensibilizzazione, ma occorrono anche interventi del legislatore, degli intermediari ed anche delle imprese. Ad esempio, si potrebbe rendere obbligatoria per Legge, quando viene aperta un’impresa, specie se trattasi di un esercizio commerciale, l’installazione del POS unitamente alla presenza del collegamento ad Internet e di almeno un indirizzo di posta elettronica.

I costi di tale “start-up” potrebbero essere tornati indietro all’esercente attraverso il meccanismo del credito di imposta; in questo modo, nell’ambito dell’attività degli esercenti si andrebbero a ridurre tutti i costi diretti ed indiretti legati alla gestione del denaro contante. Inoltre, per incentivare l’utilizzo di bancomat e carte di credito si potrebbe fare in modo di riconoscere all’impresa, periodicamente, un credito di imposta in base ai volumi d’affari avvenuti con transazioni basate sui pagamenti elettronici.