RC Auto e Moto: premi su del 6%

di Gianfilippo Verbani 2


 Persino noi che siamo stati tra i più strenui difensori del “sistema”, davanti alle parole dell’Antitrust dobbiamo arrenderci ed ammettere che un problema esiste. Il problema è anzi il più sentito da parte degli automobilisti e dei motociclisti costretti (è la legge ad imporlo, giustamente) a stipulare una polizza per la Responsabilità Civile se vogliono avere l’autorizzazione a circolare “regolarmente”, ossia tutta la platea di coloro i quali hanno un mezzo di trasporto motorizzato del quale si servono per andare al lavoro o viaggiare nel tempo libero; ossia (quasi) tutti noi. Il problema che esiste nel campo della RC Auto e Moto è sempre il solito: il sistema “non riesce a funzionare”.

È stato infatti un monito duro quello lanciato da Giancarlo Giannini, presidente dell’ISVAP (Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni private), e rilanciato da Antonio Catricalà, suo omologo all’Antitrust (l’autorità garante del buon funzionamento – secondo le regole della concorrenza – dei mercati): il sistema del Bonus-Malus sulla Rc Auto (e moto) sconta “distorsioni a causa delle regole interne” di ciascuna compagnia, ha accusato Giannini, annunciando poi che è in arrivo una riforma del sistema che segue il modello francese e passa attraverso l’elaborazione “di una nuova scala di coefficienti di merito unica per tutto il mercato”.

In sostanza, la denuncia a carico delle compagnie finisce per essere sempre la medesima: ci sono ogni anno maggiori costi, inutile negarlo, che però le assicurazioni tendono a scaricare sui prezzi (e quindi sulla clientela finale) facendo conto sul fatto che alla RC non si può rinunciare, ma distorcendo così l’intero mercato e deprimendolo (anzi dando per giunta spinta al fenomeno della frode, con falsi intermediari assicurativi che vendono tagliandi contraffatti oppure con clienti che evitano di rinnovare la polizza). La conferma di queste illazioni viene dai dati: dopo il +4,5% del 2010, il valore della raccolta premi è salito del 6% nel primo trimestre del 2011.


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