Pensioni d’oro: il testo arriva in aula

Le pensioni d’oro sono un cavallo di battaglia del M5S e il testo è arrivato alla camera. Un testo che ha già creato molte polemiche il mese scorso, e che è stato rivisto. Ora il tetto massimo è stato deciso a 4500 euro netti. Ma tra le novità c’è anche una limitazione per gli assegni dei sindacalisti.

Le novità nel testo

Il nuovo limite di 4500 euro è esattamente a metà strada tra le richieste della Lega (5mila) e i Pentastellati (4mila). In agosto si era stabilito il limite degli 80mila lordi l’anno, ovvero la cifra che il M5S aveva ipotizzato in campagna elettorale.

L’altra novità riguarda i sindacalisti. Una nuova norma, suggerita anche dal presidente INP Tito Boeri. I rappresentanti sindacali avevano avuto un incremento sulla pensione grazie ad una contribuzione aggiuntiva stabilita nel 1996. Questa contribuzione sarà abolita, perché costituiva un vantaggio rispetto agli altri lavoratori. Solo da questa nuova norma, per i sindacalisti si opererebbe un taglio sulla pensione del 27% lordo, con un notevole risparmio per l’INPS. Ma l’Istituto di previdenza ha stabilito che per alcuni casi la riduzione arriverebbe addirittura al 66% della pensione percepita.

Si trattava di un beneficio ingiusto, per i sindacalisti, secondo Boeri, che ha molto insistito per cancellare questo privilegio. Tanto è che si era tentato di eliminarla attraverso una circolare dello stesso Boeri, che però era stata contrastata dal Ministero del Lavoro.