L’AC Milan è una delle poche società di calcio italiane ad interpretare il football alla maniera degli anglosassoni, cioè come business a 360 gradi. Basti pensare, gli appassionati ben lo sapranno, che tra gli ultimi acquisti rossoneri figurano i nomi di due fenomeni mediatici, oltreché calcistici, come il brasiliano Ronaldinho e David Beckham, e che la voce merchandising è uno tra i più significativi capitoli d’introito nel bilancio del club milanese.
Considerando quest’ottica, il Milan dev’essere stato ben lieto di poter “griffare” una carta revolving con il proprio nome ed il proprio stemma, ma c’è da credere che anche la finanziaria Compass, capace di mettere a segno (per proseguire con la metafora calcistica) un tale “colpo di mercato”, stia traendo giovamento da questa partnership.
Il “giochino” su cui si basa Carta Viva Milan è molto semplice, perché è identico a quello di tutte le altre carte revolving sul mercato: si richiede la tessera, e poi la si utilizza come fosse un serbatoio di liquidità da svuotare (utilizzandola) e riempire (rimborsando la rata mensile) ogni mese. Basta avere tra i 18 ed i 74 anni, risiedere in Italia e disporre di un conto corrente, necessario per effettuare questo tipo di operazioni di finanziamento.