Come pagare il carburante dal mese di luglio con partita IVA

di Daniele Pace Commenta


 Finalmente è arrivato il momento di comprendere cosa avviene quando il consumatore o il titolare di una partita IVA acquista gasolio o benzina per veicoli di autotrazione dal gestore stradale di carburante.

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2.Bisogna saper distinguere l’acquisto fatto da parte di un privato rispetto a quello fatto da un titolare di partita IVA. In tal caso è importante comprendere anche l’acquisto eseguito da un dipendente che sta andando a lavorare con un mezzo aziendale in trasferta.

3.Per il consumatore che va a fare semplicemente benzina la cosa è rimasta invariata rispetto al passato.

Il titolare con partita IVA si presenta alla pampa di benzina chiedendo al gestore l’erogazione del carburante con lo scopo di ottenere così i benefici fiscali.

Attualmente non è possibile in tal caso richiedere la ricevuta fiscale, anche se sembra che tale aspetto sia stato superato dall’asseto globale.

Per ottenere la deduzione il contribuente ha due soluzioni: la prima riguarda la carta carburante dove si fa opporre la firma ed il timbro dal gestore. Il cliente è costretto a pagare tramite un mezzo tracciabile come carta di credito o di debito oppure con lo smartphone. Nel secondo caso il professionista si presenta alla pompa di benzina in orario in cui funziona solo il self service, sempre con lo scopo di ricevere i benefici fiscali. In questo caso è possibile richiedere la fattura fiscale mostrando al gestore lo scontrino che rilascia il distributore automatico.