Nell’ISEE anche le carte di credito

di Gianfilippo Verbani Commenta

Nell'ISEE anche le carte di credito. Il fisco pone particolare attenzione alle prepagate con IBAN che sono ancora poco usate ma molto utili.


La dichiarazione sostitutiva unica del 2015 è tutta nuova rispetto all’anno scorso e la stessa cosa vale anche per l’ISEE, l’indicatore della situazione economica equivalente nel quale finiranno anche le carte di credito. Ecco in che modo contribuiranno alla definizione della ricchezza. 

L’Isee diventa dunque un riccometro, oltre che lo strumento principe per richiedere qualsiasi agevolazione o sussidio da parte di Enti Pubblici. Oltre alle componenti patrimoniali costituite dal reddito da lavoro o dal possesso di immobili, quest’anno sono state introdotte ulteriori componenti mobiliari. Il che vuol dire che nell’ISEE ci finiscono conti correnti, conti deposito, carte di credito e prepagate.

Poco usate ma molto utili le prepagate con IBAN

Lo aveva annunciato di recente l’Inps, confermando l’inserimento, all’interno della Dsu, non solo dei conti correnti, ma anche di carte conto collegate appunto ad un Iban bancario e delle semplici prepagate. In pratica per ognuno di questi strumenti è chiesto di indicare la giacenza media e il saldo al 31 dicembre di ogni anno.

Le carte di credito andranno invece indicate nel quadro FC2 sez. I, codice 01, mentre le carte prepagate ricaricabili senza Iban e senza funzioni di conto corrente, invece, andranno indicate nel quadro FC2, sezione II, con il codice 99.