Mutuo in valuta estera, conviene?

di Gianfilippo Verbani Commenta

I pro e i contro per effettuare un investimento di questo genere.


In alcuni Paesi, stipulare un mutuo può essere davvero conveniente. Ciò si verifica per l’acquisto di una seconda casa o un immobile da investimento. I tassi possono essere molto vantaggiosi (più che in Italia) e il cambio monetario può essere favorevole.

Quindi, più che stipulare in Italia un mutuo in valuta estera per l’acquisto di una casa oltre confine, potrebbe essere un’idea quella di chiedere il prestito direttamente nel Paese nel quale si intende acquistare casa.

Ma perché si dovrebbe decidere di aprire un  mutuo in valuta estera? I fini possono essere molteplici. In primo luogo si potrebbe voler speculare sulla valuta locale, in un momento in cui il cambio sia favorevole all’Euro. Con la nostra moneta forte, il debito di fatto varrà meno e potrà essere estinto più facilmente, e magari più rapidamente, a tassi più bassi (in caso di tasso variabile).

Si potrebbe oltretutto voler speculare proprio sui tassi, che all’estero possono essere inferiori che in Italia, comportando un minore esborso a fronte dello stesso ammontare del prestito: a quel punto il guadagno consiste nel differenziale tra i due tassi.

In più, si potrebbe dover stipulare un mutuo casa perché ci si trova nelle condizioni di essere lavoratori frontalieri, come spesso accade, ad esempio, per gli italiani che lavorano in Svizzera. In questo caso esistono contratti appositi in valuta elvetica – la stessa nel quale il lavoratore percepisce lo stipendio – che prevedono solitamente condizioni più favorevoli e spread ridotti.

Quali sono, però, gli aspetti a cui fare attenzione? Bisogna innanzitutto considerare i costi delle commissioni bancarie per la conversione della valuta, oltre che quelli per aprire un conto corrente in loco, condizione spesso richiesta per stipulare questo tipo di contratto. Tutti costi che potrebbero in parte annullare l’iniziale convenienza di un mutuo all’estero.