Un mutuo trentennale per ristrutturare le scuole

di Gianfilippo Verbani Commenta

Attivo il decreto attuativo “L’Istruzione riparte”, che a decorrere dal prossimo anno favorirà la rimessa in forma di numerosi edifici scolastici con oneri a carico dello Stato.


A partire dal prossimo anno, in virtù del decreto attuativo “L’Istruzione riparte” (DL 104/2013 convertito nella Legge 128/2013) le Regioni potranno siglare intese per mutui trentennali finalizzati a interventi straordinari di ristrutturazione, adeguamento antisismico ed efficientamento energetico con oneri di ammortamento a carico dello Stato per riqualificare i propri edifici scolastici, le palestre e le residenze per studenti nonché per la realizzazione di nuove strutture.

A gestire i finanziamenti sarà prevalentemente la Banca europea per gli investimenti di concerto con la Banca di Sviluppo del Consiglio d’Europa e con la Cassa Depositi e Prestiti. Ad autorizzare la richiesta dovrà essere Il Ministero dell’Economia in accordo con il Miur e con il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti.

Sarà lo stato a pagare alle banche che erogano il mutuo le rate, per dare vita a quella che è una specifica soluzione di finanziamento che contempla importi superiori ai limiti fissati dal Patto di Stabilità delle Regioni. Come funziona il mutuo trentennale per la rimessa in forma di edifici scolastici, palestre e residenze per studenti?

Entro il 30 novembre 2014, le Regioni dovranno comunicare al MIUR (Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca) la pianificazione per il 2015. Verrà data priorità ai progetti cantierabili ed appaltabili, oltre a quelli che già hanno ricevuto l’approvazione nell’ambito del Piano Scuola ma per i quali non sono ancora stati attivati finanziamenti. Ricevuta l’approvazione degli enti preposti, le risorse economiche a disposizione verranno redistribuite sui progetti presentati entro il 20 gennaio 2015, mentre la definitiva autorizzazione alla stipula dei mutui arriverà entro il 15 febbraio 2015. Dopodiché saranno le Regioni a dover attivare i bandi di gara per gli interventi che si concluderanno entro e non oltre il 30 aprile 2015, pena la perdita del finanziamento.