Mosca difende il rublo dalla crisi monetaria

 Negli ultimi giorni la Russia sta vivendo una delle più importanti crisi monetarie degli ultimi tempi. Era infatti dal lontano 1998 che il rublo, la moneta russa, non assumeva un valore così basso. Con ingenti rischi che si ripercuotono sull’intero sistema economico e sulla futura gestione delle riserve interne e dei capitali investiti in altri settori produttivi. 

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In questo momento tuttavia anche i personaggi ai vertici del sistema finanziario russo non possono fare a meno di rilevare una grave situazione di crisi, più grave di quanto ci si sarebbe aspettato. Lo sottolinea persino Sergey Shvetsov, vice governatore dell’Istituto centrale di Mosca, che rileva la drammaticità della crisi monetaria da cui la Russia è stata investita.

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Ma da parte del governo sono già state prese alcune misure di tipo difensivo, come quello di far improvvisamente salire il costo del denaro di 6,5 punti in una sola volta, arrivando a toccare i 17 punti percentuali. Sono stati aumentati, però, anche i tassi di interesse e si sono già avuti interventi per circa 80 miliardi.  Si sono inoltre attivati tutti i canali necessari per la difesa del rublo e il premier Dmitri Medvedev ha convocato una riunione straordinaria al fine di coordinare gli interventi anche con le autorità fiscali e quelle finanziarie tra cui la governatrice della Banca Centrale Russa.

Le spese che stanno affrontando le banche, tuttavia, restano molto elevate e si presume che il Tesoro deciderà alla fine di utilizzare le riserve – pari a 416 miliardi –  per evitare il peggio.