Le previsioni di Moody’s sulla situazione bancaria nel 2015

di Gianfilippo Verbani Commenta

Anche nel corso del 2015 la condizione delle banche sarà offuscata dalla presenza di difficoltà a livello macro economico e gli utili resteranno comunque piuttosto ridotti.


 Con il chiudersi dell’ anno 2014 gli analisti internazionali si dedicano alla formulazione di ipotesi e previsioni sull’ andamento della situazione bancaria nel nostro paese e nel resto dell’ Europa nel corso del 2015.

Dall’ altra parte dell’ oceano anche gli analisti di Moody’s si sono quindi impegnati a prevedere l’andamento della condotta bancaria nel corso del prossimo anno. Secondo questi esperti anche per il prossimo anno le prospettive bancarie sono negative, in quanto le stesse sono inclini ad accertare un regime di ball in, che prevede il coinvolgimento degli azionisti in primo luogo e degli obbligazionisti in caso di eventuali crisi finanziarie, pur in presenza di una situazione bancaria decisamente migliorata.

Le banche hanno concesso 100 miliardi di prestiti in meno in due anni

Per l’agenzia la nuova normativa dell’ Unione Europea ha portato gli istituti di credito a rafforzare i propri livelli di capitale e a migliorare il rapporto tra le passività e le attività, riducendo il rischio sui prodotti di investimento. Anche in questa situazione, tuttavia, la condizione delle banche sarà offuscata dalla presenza di difficoltà a livello macro economico e gli utili resteranno comunque piuttosto ridotti.

 

La liquidità delle banche centrali viene trasmessa all’economia reale?

Gli analisti dall’ agenzia di rating internazionale si aspettano quindi una ulteriore riduzione dei costi a livello bancario e anche dei possibili cambiamenti in atto in merito alle strategie di business. Ci saranno comunque molti costi da sostenere per i contenziosi ancora in corso e nello stesso periodo ci sarà una riduzione degli oneri. Con l’ entrata in vigore del nuovo regime, poi, quello che prevede comunque un salvataggio delle banche senza far ricorso a fondi pubblici, ma con il ricorso a quelli privati, potrebbero aumentare i cosiddetti costi di provvista.