A svalutarsi in maniera più consistente sono stati gli immobili di costruzione meno recente, ma anche il nuovo ha subito delle variazioni a ribasso.
Il prezzo degli immobili italiani negli ultimi anni è cambiato in maniera differente a seconda che si tratti di case di nuova costruzione o di case già esistenti. Una indagine compiuta dall’ Istat ha confermato questa variazione attraverso le sue rilevazioni trimestrali, relative ai prezzi degli immobili acquistati. A svalutarsi in maniera più consistente sono stati gli immobili di costruzione meno recente, che sono arrivati a segnare il valore di 84 punti rispetto all’ indice – nel 2010 questo valore era pari a 100 – nel corso del secondo trimestre del 2014.
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Anche l’ indice elle abitazioni nuove, tuttavia, ha cominciato a ridursi a partire dal 2012 e da un valore di oltre 105 punti segnato allora si è passati a poco più di 100 nel terzo trimestre del 2014. Quindi, tirando le somme, si può dire che chi compra una abitazione nuova oggi l’ ha pagata leggermente di più rispetto al prezzo attestato nel 2010, mentre coloro che hanno comprato una casa vecchia l’ hanno pagata un po’ in meno rispetto a quello stesso periodo.
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Nonostante tutto, quindi, sono numerosi gli immobili nuovi per i quali non sono stati trovati compratori e che sono rimasti invenduti. In quanto a cifre si parla di una diminuzione dell’ 11,4 per cento delle compravendite degli edifici residenziali e una diminuzione del 10,8 per cento in merito agli edifici non residenziali. Nel frattempo sono anche stati rilasciati meno permessi ad edificare e il numero degli alloggi nuovi costruiti è rimasto sensibilmente sotto la soglia delle 14 mila unità, sia nel corso del primo che nel corso del secondo semestre del 2014. È scesa infine anche la metratura degli immobili.