La Corte di Cassazione contro l’anatocismo

di Gianfilippo Verbani Commenta

Non sarà più possibile per le banche addebitare interessi passivi sul capitale, ad esempio nel caso in cui si vada in rosso o si sia sottoscritto un fido.


 Una recente sentenza emanata dalla Corte di Cassazione si è espressa sulla legalità e opportunità dell’ anatocismo bancario, ritenendolo un uso non accettato e considerato come lecito dai clienti, ma una pratica vessatoria di capitalizzazione degli interessi, a cui si deve porre fine o rimedio.

In seguito alla sentenza, o meglio alle sentenze emesse, non sarà più possibile per le banche addebitare interessi passivi sul capitale, ad esempio nel caso in cui si vada in rosso o si sia sottoscritto un fido.

Gli interessi anatocistici sono calcolati anche sui fidi bancari

Sulla scia di questa sentenza si stanno muovendo di conseguenza anche i Tribunali d’ Italia, che stanno chiedendo alle banche la restituzione degli interessi anatocistici prelevati ai correntisti. Questa che può sembrare in generale una buona notizia, in realtà non è stata accolta allo stesso modo dalle Associazioni dei Consumatori, che, secondo una recente analisi hanno riscontrato ancora molte violazioni della norma tra le banche e gli istituti di credito della penisola.

Quando si possono calcolare interessi anatocistici legali

Su un campione di 30 banche italiane ed europee, la maggior parte continua ancora a violare il diritto di anatocismo, arrivando a prelevare in totale un addebito illecito pari a più di due miliardi di euro. Presso il Tribunale di Milano si stanno così definendo azioni legali al fine di bloccare ulteriori forme di capitalizzazione degli interessi. Se questo provvedimento andrà a buon fine verrà disciplinato anche l’ ordine di comunicazione dell’ errore da parte degli istituti e degli importi da restituire ai correntisti. Due banche italiane sono già state condannate per tale motivo dal Tribunale di Bari, ma nel frattempo una delle associazioni dei consumatori, l’ Adusbef, ha invitato tutti i cittadini a controllare eventuali violazioni dei diritti bancari.