Dopo la riforma fiscale il potere di Equitalia aumenta

di Gianfilippo Verbani Commenta

Dopo la riforma fiscale il potere di Equitalia aumenta perché quando questo ente di riscossione funzionava, le cose andavano meglio. Dice il Governatore.


Il Senato ha proposto la revisione del decreto sulla riscossione dando più poteri a Equitalia in relazione alle informazioni finanziarie sui contribuenti, comprendendo anche quelle sul conto corrente. È ritenuta eccessiva la riduzione dell’aggio dall’8% al 6%.

La Commissione Finanze chiede di consentire a Equitalia

“il libero accesso a tutte le informazioni finanziarie che riguardano i contribuenti, come per esempio i conti bancari italiani e quelli all’estero, la compravendita di auto e imbarcazioni, i conti titoli” e via dicendo.

Questo perché negli ultimi anni c’è stata una riduzione eccessiva dei poteri di Equitalia, considerata una delle cause della riduzione degli importi recuperati. Quando Equitalia faceva il suo lavoro nel modo corretto ed era legittimata a farlo, le cose sembrano andare meglio quando a recupero crediti. I senatori sottolineano che oggi c’è uno sbilanciamento tra creditori pubblici e privati tanto che Equitalia non può pignorare la prima casa, mentre ad esempio le banche possono farlo.

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Aggio sulle riscossioni

Altra richiesta della Commissione: ridurre l’aggio sulla riscossione Equitalia non dall’8% al 6%, come previsto dal decreto approvato dal Governo, ma al 7%, e comunque non prima del gennaio 2016.

Rateazione debiti Equitalia

Per quanto riguarda la rateazione dei pagamenti vengono invece proposti paletti per i debiti fino a 50mila euro, eliminando ad esempio l’autocertificazione dello stato di difficoltà.

Iter decreto riscossione

Ricordiamo brevemente che il decreto sulla riscossione è approvati in prima lettura dal CdM e ora sta compiendo l’iter per i necessari pareri parlamentari. La Commissione ha invece dato il via libera senza proporre particolari modifiche al provvedimenti sul monitoraggio della lotta all’evasione fiscale.