Crediti fiscali, un report preoccupante da Enea

di Daniele Pace Commenta


Le ultime statistiche che sono state diffuse da parte di Enea, che ha provveduto alla pubblicazione di una sorta di indagine in riferimento al Superbonus, pongono un gran numero di interrogativi. Nello specifico, i punti di riflessione riguarda quanto possano essere efficaci le misure che il Governo Meloni sta mettendo in atto. Il problema principale sembra riguardare lo stallo che si è creato in merito ai crediti fiscali, che sta facilitando e stimolando l’insorgere di tutta una serie di fenomeni speculativi direttamente correlati con la cessione.

Una forte preoccupazione che giunge come un grido d’allarme da parte di Federcepicostruzioni. Quest’ultima associazione ha messo in evidenza come sono ben più di 40 mila le imprese che detengono, nei propri cassetti fiscali, i vari crediti che si sono sviluppati a partire dagli sconti in fattura concessi per dei lavori che sono stati effettuati sfruttando il Superbonus, per una somma totale che va oltre i 16 miliardi di euro.

Proprio le statistiche che sono state diffuse da parte di Enea non fanno altro che porre l’accento su questo problema e sulle sue proporzioni in modo specifico. Lo scarto tra gli investimenti che sono stati ammessi per ottenere le detrazioni e quelli per lavori conclusi comprende anche tutti quei lavori che sono rimasti bloccati per via del fatto che le imprese non sono in grado di effettuare la cessione dei crediti.

Ebbene, proprio una parte di tale somma di denaro, che in fin dei conti non riesce a tradursi come lavori conclusi, è senz’altro corrispondente ai crediti bloccati. È chiaro che la preoccupazione principale continua ad essere quella per le modalità di cessione del credito. Le novità dal punto di vista normativo hanno di fatto attivato la quarta cessione e proposto l’opportunità di effettuare la conversione dei crediti in finanziamenti.

Sono sempre di più i soggetti, le imprese in realtà, che quotidianamente devono affrontare delle problematiche e difficoltà che sembrano delle montagne insormontabili. I soggetti che hanno il compito di rilevare i crediti in finanziamenti stanno mantenendo un comportamento estremamente speculativo. In effetti, per quanto riguarda l’acquisizione dei crediti da Superbonus a 4 anni stanno facendo delle richieste sia a livello di interessi che di commissioni che spaziano tra il 25% e il 30%. Insomma, si tratta di una situazione che si allontana, come si può facilmente intuire, da ogni tipo di logica e di regalo chiaramente anche di mercato. Le imprese, strozzate da tali interessi, non sono più in grado di affrontare i costi e dare garanzie in merito ai lavori appaltati, secondo Lombardi.