Come funziona il mutuo con spread decrescente

di Gianfilippo Verbani Commenta


 Negli ultimi tempi il mercato dei finanziamenti bancari si è arricchito con una lunga serie di opzioni integrative, come ad esempio il mutuo con spread decrescente. Ma conviene veramente il mutuo con spread decrescente? E come funziona questo particolare finanziamento immobiliare? Cerchiamo di capirne di più, e valutiamo la convenienza (o meno) di tali linee di credito.

Il mutuo con spread decrescente è un finanziamento con garanzia ipotecaria che si contraddistingue per la presenza di uno spread che diminuisce con il passare degli anni, andando a contribuire a un abbassamento dell’onere percepito dalla banca come remunerazione della propria operazione di credito.

La diminuzione dello spread è inoltre legata alla verifica di alcune ipotesi di base: su tutte, la regolarità del piano di ammortamento pregresso, e l’assenza di rate in arretrato. Inoltre, l’abbassamento dello spread avviene in maniera molto graduale, con “scatti” al ribasso che in alcuni casi possono essere distanziati di cinque anni l’uno dall’altro.

Inoltre, un ulteriore punto d’attenzione: la diminuzione dello spread non sempre corrisponde a una diminuzione dell’importo della rata – vedi anche il nostro recente approfondimento sul Mutuo Ubi Banca per giovani lavoratori a tempo determinato. Lo spread è infatti solamente uno dei due elementi che vanno a determinare il tasso finale: il primo, rappresentato dal parametro di riferimento (ad esempio, l’Euribor), potrebbe infatti intraprendere una strada crescente talmente dinamica da controbilanciare gli effetti positivi del calo dello spread. In altri termini ancora, indebitandosi a tasso di interesse variabile non sempre si riesce a prevedere un calo dell’importo delle rate: la contrazione dello spread non va pertanto confusa con il calo del tasso finito.

Al di là di quanto sopra, di norma i mutui con spread decrescente sono contraddistinti per piani di ammortamento molto estesi (30 o 40 anni), importi finanziabili fino a un massimo dell’80 per cento, e consuete possibilità di integrazione con una ricca gamma di polizze assicurative.