Carte di Credito e Truffe: il riciclaggio passa attraverso il poker

di Gianfilippo Verbani 1


 Nello sport, si è soliti dire che il doping corre molto più veloce rispetto all’antidoping; i casi di alcuni sportivi pizzicati con le mani nella marmellata di un sangue troppo denso sono sotto gli occhi di tutti a dimostrare questa nostra affermazione. Il guaio, semmai, è che anche le truffe on-line ai danni dei titolari di carte di credito corrono – a volte – più veloci rispetto agli antidoti messi in campo dalle principali “agenzie” operanti nel settore, così che non è infrequente parlare di casi di clonazione così come non è raro vedere i conti corrente di ignari titolari erosi da attività illecite di qualche pirata informatico.

Se prima la tendenza era quella alla spesa in negozi “convenzionali” mediante riproduzione del supporto magnetico, ora invece i criminali della rete si stanno specializzando in una nuova pratica forse meno redditizia ma sicuramente più sicura: il riciclaggio del denaro rubato. Come funziona questa operazione? Analizzando i flussi sui siti di scommesse e poker online, a Polizia Postale e Guardia di Finanza è venuto il sospetto che qualcuno stia cominciando a svuotare i conti corrente dei risparmiatori trasferendo poi immediatamente questi soldi sui conti virtuali di queste agenzie di scommesse.

Ciò perché se è vero che il denaro rubato è stato ottenuto in maniera illecita, è vero anche che mettendolo in gioco su questi siti e incassando poi l’ammontare della vincita lo si pulisce, cancellando ogni traccia della sua provenienza. A quel punto, il truffatore dispone di denaro guadagnato lecitamente, anche se l’investimento iniziale tanto lecito non è stato, con buona pace di chi ha avuto la carta saccheggiata e di chi, addetto ai controlli, è costretto a seguire tracce sempre più lunghe e meno evidenti di un’attività non conforme alla legge. L’antidoto c’è, sia per noi che per la Polizia: i risparmiatori devono infatti stare attenti ai propri conti e affidarsi a connessioni internet sicure; i controllori stanno collaborando con le agenzie di scommesse per tracciare il denaro “alla fonte”, prima che venga inserito nel circuito.


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