Carte di Credito: American Express e Diners bocciate da Bankitalia

di Gianfilippo Verbani 3


 Stop! Quando le cose non funzionano, è giusto che si ponga un punto e si riparta daccapo a prescindere dalle figure coinvolte nella situazione. Un plauso a Bankitalia, dunque, che con un decisionismo tipicamente non italiano – e per questo in grado di destare una meraviglia “positiva” – ha bloccato l’emissione di nuove carte di credito da parte di American Express e Diners. Accusati di avere sistemi informatici permeabili a tentativi di riciclaggio e appetiti usurai (quest’ultima imputazione riguarda solo AmEx), i due colossi del credito “virtuale” finiscono in quarantena. Tutti merito di un’inchiesta, quella di Trani, che rischiava di concentrarsi su topics molto meno interessanti, ma grazie agli inquirenti è rimasta ben allineata lungo i suoi binari iniziali.

È dal 2008 che la Procura sta indagando su interessi, quelli di American Express, che doppiano il tasso massimo imposto da Bankitalia, entrando di conseguenza nel campo dell’usura. Nessuna novità per Diners, la cui posizione è congelata già dallo scorso settembre, mentre qualcosa di nuovo c’è per AmEx, che dal prossimo lunedì non potrà emettere alcuna nuova carta di credito. Di nessun genere, perché – scrive Bankitalia in una nota di sette pagine firmata dal suo direttore generale Fabrizio Saccomanni – ne va del “rispetto di norme di legge di carattere imperativo”, “dell’integrità del sistema finanziario da possibili coinvolgimenti in attività illecite”, addirittura della “stabilità del sistema”, che vede una società come AmEx “esposta a rilevanti rischi operativi, legali, di reputazione”.

Per tutti coloro i quali, invece, hanno già richiesto e ottenuto una carta di credito dai suddetti istituti, nulla cambia: funzionamento, garanzie, diritti previsti dai contratti di utilizzo (e dunque anche doveri) restano immutati, ma la platea di potenziali nuovi clienti delle due società resta congelata “fino a nuova disposizione”, ovverosia almeno fino a quando non avranno dimostrato di “aver sanato definitivamente le irregolarità e le violazioni rilevate” durante i controlli.


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