Anticipo del TFR: come funziona, quando chiederlo

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Il TFR, Trattamento di Fine Rapporto, è un compenso che viene consegnato a chi ha un lavoro dipendente, nel momento in cui tale rapporto lavorativo viene a cessare, per qualsiasi motivazione. L’accumulo del TFR si calcola su base annua: il datore di lavoro è tenuto ad accantonare una parte della retribuzione lorda annua, divisa per 13,5 quote; nel corso del tempo la cifra accantonata va poi rivalutata con un indice uguale al 75% dell’inflazione, più l’1,5% fisso ogni anno. Al termine del rapporto lavorativo la cifra accantonata può essere ingente, molto dipende ovviamente dalla durata di tale rapporto, ma anche dal tipo di retribuzione ottenuto nel corso degli anni.

Richiedere un anticipo del TFR
Per sua stessa natura il TFR viene consegnato al dipendente solo quando questi si licenzia, viene licenziato o comunque nel momento in cui cessa il suo rapporto lavorativo con l’azienda. In Italia è spesso infatti chiamato anche liquidazione. L’ammontare del TFR per un soggetto che rimane nel medesimo posto di lavoro a lungo può essere elevato. Si pensi ad esempio a chi lavora in un’azienda per 20 o 25 anni in modo continuativo, durante i quali accumula uno stipendio all’anno, rivalutato nel corso del tempo. Sono poi importanti anche altre informazioni sul TFR, visto che esiste la possibilità di richiederne una parte anche durante il rapporto lavorativo. Il Codice Civile consente, a chi è impiegato da almeno 8 anni nel medesimo posto di lavoro, di poter richiedere un anticipo del TFR, pari a una cifra limite del 70% dell’intero ammontare. Il datore di lavoro ha l’obbligo di corrispondere tale cifra al lavoratore che la richiede solo entro certi limiti.

I limiti dell’anticipo sul TFR
Il primo limite lo abbiamo già citato: non si può superare il 70% dell’intera cifra accumulata. Oltre a questo esiste anche un limite più generale, che riguarda il numero di impiegati di un’azienda. Il datore di lavoro può negare la richiesta di anticipo del TFR che supera il 10% degli aventi diritto; visto che si tratta di cifre importanti, non è possibile per tutti i dipendenti di un’azienda richiedere un anticipo del TFR in massa, per evitare problematiche di liquidità da parte dell’azienda stessa. Inoltre esistono delle motivazioni precise per cui è possibile richiedere l’anticipo:
Acquisto della prima casa per sé o per i figli, o anche costruzione di un nuovo edificio.
Spese sanitarie specifiche.
Congedi di vario genere, da quelli parentali fino ai congedi per formazione continua o extra lavorativa.

Casi particolari
Per poter richiedere l’anticipo sul TFR è necessario quindi motivare l’utilizzo che si intende fare della cifra ottenuta. Tale richiesta è possibile solo una volta nel corso della carriera lavorativa all’interno di un’azienda, fermo restando che chi cambia lavoro ottiene, ovviamente, l’intero ammontare del TFR maturato in azienda al momento della fine del contratto di lavoro. Ci sono poi opzioni specifiche, che riguardano i contratti nazionali; quindi alcune particolari situazioni lavorative permettono di ottenere anticipi sul TFR diversi da quello appena illustrato, che però riguardano specifici contratti nazionali.