L’ABI ha comunicato che i tassi di interesse sono ancora scesi e stanno registrando mese dopo mese il record del minimo storico.
L’Associazione Bancaria Italiana ha registra l’andamento del mese di maggio, constatando l’ennesima discesa del tasso medio applicato alle operazioni di finanziamento per l’acquisto di immobili residenziali: 2,24% contro il 2,29% di aprile. E se si guarda al 2007, l’anno delle glorie dei mutui e del vigore dei tassi di interesse, bisogna fare i conti con un 5,72% rilevato alla fine del 2007.
Va da sé che indebitarsi adesso costa ancora meno della metà rispetto al 2007. E non parliamo solo dei tassi variabili, indicizzati all’Euribor ormai su valori negativi da oltre un anno (che segna in questo momento -0,4% e potrebbe anche scendere in futuro a -0,5%), ma anche dei tassi fissi che sono oggi convenienti come non era mai accaduto in passato, tanto che i due terzi di coloro che accendono un mutuo lo fanno garantendosi la convenienza dei tassi fissi per l’intera durata del finanziamento, mentre solo un mutuatario su tre sceglie di approfittare delle previsioni benevole per gli anni a venire e godersi ancora qualche anno di tassi ai minimi.
C’è da mettere in conto che il tasso variabile potrebbe non risalire ancora per diversi anni o comunque potrebbe aumentare, ma solo in una piccola percentuale e questo è determinante anche per un mutuo la cui durata è medio lunga, visto che i piani di ammortamento sono costruiti in maniera tale che gli interessi si pagano maggiormente durante i primi anni, sicuramente fino alla metà della durata del mutuo, così che superata quella metà l’impatto di un eventuale aumento dei tassi sulla rata sarà molto più contenuto rispetto a un rialzo nei primi anni.
Le rilevazioni dell’ABI affermano anche che cresce il valore complessivo dei mutui concesso nel nostro Paese, segnando un +1,4% rispetto agli anni di massima auge dei mutui: il passaggio è stato dai 1.279 miliardi di euro della fine 2007 agli attuali 1.405,5 miliardi di euro.