Prestito vitalizio: un fardello per gli eredi?

di Gianfilippo Verbani Commenta


 Il prestito ipotecario vitalizio è un finanziamento noto anche come “reverse mortgage” o “equity release” non era praticabile in Italia fino alcuni anni fa. Si tratta di un prestito a lungo termine assistito da ipoteca di primo grado sulla casa di proprietà. La Legge 248 del 2 dicembre 2005 ha introdotto questo tipo di finanziamento ai soggetti con oltre 65 anni di età. Rivolgendosi alle banche che lo praticano, é possibile ottenere da 32.000 a 350.000 euro. Da cosa dipende l’importo del prestito? Dall’età del richiedente e dal valore dell’abitazione data in garanzia: tanto maggiore è il valore dell’abitazione e tanto più alta è l’età (poichè si presume la persona muoia non troppo tardi e quindi si otterà il rimborso del prestito…), tanto più elevato sarà l’importo che otterrete con il prestito ipotecario vitalizio.

Si tratta di un prestito che non sarà mai rimborsato da chi lo ha stipulato: il finanziamento è ideato infatti in modo che non sia mai effettuato alcun pagamento: non sono previsti rimborsi di alcun tipo, nemmeno per gli interessi, durante la vita dell’intestatario. In caso di coniugi o conviventi il finanziamento deve essere cointestato e sara’ rimborsato solo dopo la scomparsa del più longevo dei due coinstestatari. Il debito complessivo verrà rimborsato in un’unica soluzione dagli eredi.

Tale tipologia di prestito é nata per favorire determinati eventi: aiutare i propri figli a comprare casa o semplicemente vivere sereni la propria vecchiaia evitando il peso di rate e interessi. Saranno però poi gli eredi a dover pagare il debito, ma anche qui non dovrebbero esserci problemi: potranno vendere l’abitazione e rimborsare il prestito con il ricavato della vendita oppure, se nel frattempo hanno accumulato la disponibilità economica necessaria per l’estinzione del debito, potranno mantenere la proprietà della casa rimborsando quanto dovuto a fronte del prestito e liberare la casa dall’ipoteca.

Chi non disponesse delle somme necessarie all’estinzione del finanziamento ma non vuole vendere l’immobile potrà valutare l’accensione di un mutuo tradizionale. Questa pratica a nostro avviso, é poco conveniente, in quanto in questo caso alla banca è consentito percepire interessi sugli interessi, praticando il cosiddetto anatocismo.