Gli italiani si fidano ancora del mattone?

di Gianfilippo Verbani Commenta

Durante lo scorso anno le compravendite sono salite del 7%, con il tempo medio di vendita ridottosi da 9 a 7 mesi e lo sconto medio passato dal 15% al 10%. Diverso il discorso per l’andamento dei prezzi, che, nonostante il leggero aumento di dicembre dello 0,2% per la prima volta dopo quattro anni, lasciano ancora negativa la percentuale su base annua: -2,3% nell’anno appena passato.


La legge di Stabilità e la nuova fiscalità immobiliare, con una lista di provvedimenti finalizzati a risollevare il comparto, ha riacceso il dibattito sull’importanza degli investimenti.

La legge è finalmente tornata a occuparsi dell’immobiliare, in quanto come commenta il senatore Vincenzo Gibiino, è necessario restituire agli immobili quel 30% di valore che hanno perso nel corso degli anni e soprattutto ridare redditività agli immobili stessi.

A osservare i dati presentati dall’Ufficio studi Fiaip, il 2015 è stato un anno importante per le compravendite che sono salite del 7%, con il tempo medio di vendita ridottosi da 9 a 7 mesi e lo sconto medio passato dal 15% al 10%. Diverso il discorso per l’andamento dei prezzi, che, nonostante il leggero aumento di dicembre dello 0,2% per la prima volta dopo quattro anni, lasciano ancora negativa la percentuale su base annua: -2,3% nell’anno appena passato.

Tuttavia, malgrado la ripresa ancora lenta e l’aspetto importante della fiscalità abbiano fatto perdere smalto all’immobile, la casa continua ad avere, per la cultura degli italiani, un valore ancora cruciale. Come ha sottolineato Luca Dondi, direttore generale di Nomisma “per investire oggi bisogna contare sui ritorni della locazione, perché sono da escludere per i prossimi mesi ritorni sulla cifra investita per effetto dell’aumento delle quotazioni”.

Ma come occorre muoversi nel mercato della seconda casa e, soprattutto, che tipo di immobile acquistare da mettere a reddito? Scenari Immobiliari ha realizzato una ricerca che mette a confronto città universitarie e città d’arte, due tra le principali possibilità offerte dal mercato delle locazioni.

Secondo l’indagine degli esperti di mercato sarebbero le città universitarie le più redditizie. Si parla di grandi città come Milano, Roma, Firenze, Venezia, Torino, piazze di investimento dal duplice valore, perché anche città d’arte. Il rendimento medio è intorno al 3-4%, fino al 6%, contro il 2% delle città d’arte.