Crisi: Tasse alla Finanza per coprire i costi?

di Gianfilippo Verbani 2


 Crisi economica: c’è chi l’ha generata e chi la sta pagando. Inutile dire che i primi ed i secondi sono troppo spesso diversi tra loro: chi l’ha generata, infatti, continua a lavorare secondo lo stesso stile e a fiutare gli affari alla maniera vorace degli squali (basti pensare che gli speculatori stanno ora scommettendo su quale sarà la prossima nazione a rischiare la bancarotta, e c’è anche l’Italia nell’urna dei papabili); chi la sta pagando, invece, sono i piccoli risparmiatori e più in generale i cittadini, cui i governi chiedono – giustamente – sacrifici per riportare la nave dello Stato verso mari meno turbolenti anche se, a conti fatti, questi “pesciolini” non si sono rimpinzati quanto gli squali quando le cose andavano bene.

Mangiano in pochi e soffrono in molti, insomma. Inutile aggiungere che questo modus operandi sta generando qualche malumore, ma sarebbe bene provare ad evitare che questi si manifestino perché altrimenti la macchina si inceppa e si rischia una paralisi dagli esiti imprevedibili. Perché, allora, il costo della crisi non lo facciamo pagare a chi su questa crisi sta speculando oggi dopo aver attinto a piene mani fino a ieri l’altro? E’ questa la proposta di Acli, Arci, Banca Etica e Cisl. Le quattro organizzazioni, riunite nell’ultimo fine settimana alla fiera della sostenibilità “Terra Futura” in corso a Firenze, hanno lanciato l’ipotesi di una mini-tassa.

Non solo: l’idea sarà portata al prossimo G20 che si svolgerà in Canada, e si farà forza delle firme raccolte attraverso il sito www.zerozerocinque.it. A questo punto, però, ci sembra sia giunto il momento di parlare finalmente della proposta. Si tratta di una quota di sostegno (chiamarla tassa potrebbe scatenare l’orticaria in qualcuno), una percentuale veramente infima – lo 0,05% – da applicare all’importo di ogni transazione finanziaria in modo da generare un introito enorme, stimato in 650 miliardi di dollari l’anno. Un piccolo sacrificio, per nulla depressivo degli investimenti, che potrebbe aiutare i bilanci degli Stati in questo momento così probante. Si può fare? Firmate!


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