CheBanca e Conto Tascabile a colori: più sicuro, più “glam”

di Gianfilippo Verbani Commenta


 Ci sono numeri che, con il corso della Storia, hanno acquisito particolari significati simbolici. Il sette è uno di questi, anzi forse è “il” numero magico per antonomasia: sono sette, ad esempio, i giorni che compongono la settimana; 7, come le note musicali del pentagramma, o le stelle della costellazione dell’Orsa Maggiore; sette sono anche le – proverbiali – vite dei gatti, o gli – altrettanto proverbiali – “mari” del Mondo, così come è vero che il 7 compare un’infinità di volte nei testi sacri della religione cristiana, e nelle sue pratiche (i Sacramenti sono 7, i peccati capitali anche, etc.). Per spingerci infine verso un terreno più “faceto”, come potremmo dimenticare i nanetti al fianco dell’algida Biancaneve nella celebre fiaba? Oppure che sono sette anche i colori a comporre la magia ed il fascino dell’arcobaleno?

Ebbene, “giocando” con il numero 7 e proprio con i suddetti colori dell’iride, la banca on-line CheBanca! (divisione internet del gruppo Mediobanca) ha predisposto un prodotto chiamato “Conto Tascabile a colori”. Questa soluzione è molto simile al predecessore “Base”, da cui si discosta per l’entità del canone mensile: prima si trattava di 1 €uro, con “a colori” gli €uro del canone diventano ben 3. E tutto per permettermi di scegliere di quale colore desidero sia la mia carta – che, ricordiamo, è carta di credito, bancomat e pure conto corrente -, pagherei 3 volte tanto solo per poter disporre di una tessera più simile al mio umore, o che si intoni con la borsa?

La risposta, chiaramente, è “No”. “No”, perché Conto Tascabile a Colori è un prodotto bancario prima che commerciale (anche se scommettiamo che il marketing c’entri qualcosa…), e perché la versione “colored” garantisce una maggiore protezione contro le frodi. Trattandosi di un conto su internet, e di denaro gestito prettamente in maniera “virtuale”, poter contare su più sicurezza è sempre qualcosa di positivo e gradito. C’è da scommettere che la clientela gradirà il miglioramento del prodotto. Potendo contare poi, anche sull’utilizzo di un oggetto più “glamour”…