I proprietari di moto d’epoca sanno quanto risulti importante trovare una buona assicurazione per il proprio mezzo. Oltre una componente puramente economica, infatti, spesso le moto d’epoca sono caratterizzate da un importante valore affettivo per il proprietario, che vuole quindi proteggere nel migliore dei modi la propria moto dai rischi derivanti dall’esterno, come gli incidenti o i furti.
Per questo risulta molto importante imparare a districarsi adeguatamente nel complesso mondo delle assicurazioni per trovare la miglior soluzione disponibile sul mercato per quel che riguarda il rapporto qualità/prezzo.
Le formalità burocratiche per assicurare una moto d’epoca sono abbastanza semplici. E’ sufficiente presentarsi presso la compagnia assicuratrice muniti di certificato d’identità della moto fornito dall’ ASI (Automotoclub Storico Italiano), di iscrizione del guidatore ad un club di mezzi storici e di iscrizione del guidatore all’ ASI.

Può la timidezza rivelarsi una barriera all’ingresso quando si riflette sulla dinamica di funzionamento di un qualunque mercato? Noi crediamo di sì. Provate per un secondo, specialmente se siete persone che si ritengono sensibili, a quante occasioni vi siete lasciati sfuggire perché, dopo aver guardato le condizioni di acquisto di un prodotto, c’erano alcune domande che vi balzavano in testa ma non trovavate risposte nel foglio informativo, e non ne volevate cercare “facendo la figura” per così dire di chiedere all’addettto del caso. Il concetto espresso qui trova un’applicazione ancor più vasta per i contratti su internet: esiste sempre il sospetto che, anche se si chiedessero chiarimenti, l’interlocutore non sarebbe in grado di fornirceli, o tacerebbe dettagli per noi fondamentali. Sarà per questo che Direct Line ha aperto una sezione del proprio sito, molto ben segnalata ed accessibile, dedicata alle FAQ inerenti i contratti di polizza.
Per capire che fossero una tra le categorie più spericolate non c’era bisogno di imbattersi in Valentino Rossi & Co., i fenomeni del MotoGP; sarebbe bastato, infatti, entrare in una qualunque autostrada ed armarsi di un po’ di santa pazienza (quella necessaria per aspettare di vedersi sfrecciare accanto, come una stella cometa, un bolide lanciato a velocità folle con la tipica andatura fluttuante), oppure incanalarsi nel traffico di una grande metropoli e fare attenzione a tutti quelli che, per eludere gli ingorghi e i semafori, fanno gimcana tra questo e quel veicolo con rapidità e pulizia di manovra. I centauri, insomma, sono tanto confidenti rispetto alle proprie potenzialità di guida quanto fiduciosi di tutto quanto viene loro proposto attraverso internet.
Non c’è compagnia di assicurazioni che non offra – almeno – una polizza, più o meno “buona”, per la tutela sulla RC auto. Ma ai motociclisti, che come i fiori spuntano numerosi con l’appressarsi della primavera, chi ci pensa? Cenerentola nella considerazione, ma non nel numero degli “adepti”, la moto richiede prodotti di un certo tipo, “ad hoc”, perché le esigenze di chi circola su due sole ruote sono ben diverse rispetto a quelle di chi preferisce spostarsi portandosi appresso tutto il suo “salotto”, con il comfort della musica e dell’aria condizionata ad ogni ora del giorno e la garanzia che possono offrire due (quando non 4, 6 o più) airbag.

