La ripresa del mercato dei mutui a tasso fisso

di Gianfilippo Verbani Commenta

Segnali positivi dal comparto immobiliare. Ecco come orientarsi nella 'selva' delle compravendite.


Sono molti i nuclei familiari che hanno nuovamente approcciato in maniera positiva all’universo delle compravendite concernenti il mercato immobiliare, convinte che il periodo sia quello buono per le transazioni. D’altronde la buona offerta relativa ai mutui a tasso fisso, dovuta alla riduzione dello spread di concerto con il ribasso di alcuni indici di mercato molto bassi, rende attualmente possibile scendere al di sotto del 4% e siglare ottime intese raggiungendo tassi di gran lunga inferiori in confronto a quelli che il mercato offriva alcuni mesi fa.

Ad un progressivo ribasso del differenziale è corrisposto, nell’ultimo periodo un miglioramento della domanda inerente all’accensione di mutui per l’acquisto della prima abitazione. I nuclei familiari, dopo aver esaminato i nuovi trend di mercato, considerano che questo sia il momento opportuno per indebitarsi ed acquistare un immobile oppure per venderlo.

A sorprendere gli acquirenti è stata l’incredibile dicesa verso il basso dell’IRS20. Possiamo prendere questo indicatore come un esempio che dopo aver segnato parametri del 2,4% ad aprile 2014 e prima ancora del 2,7% ad gennaio 2014 ha fatto registrare una lenta e costante caduta attestandosi a 1,64% a fine agosto e all’attuale 1,77%, significativa per l’intiero settore.

C’è però da dire che i mutui a tasso fisso, solitamente, si configurano come tipologie di mutuo particolari per via di un’offerta dei tassi dati dalla somma del suddetto paramentro Irs con lo spread offerto dalla banca che pertanto provoca un tasso nominale annuo (TAN) molto condizionato dagli itinerari degli Irs sul mercato.

Chi ad esempio ha siglato un mutuo nel mese di settembre avrà potuto sicuramente avere accesso ad una offerta di un tasso inferiore al 4% dato dalla somma del minimo Irs di fine agosto insieme ad uno spread del 2-2,3%.