Reddito di Cittadinanza: partono i colloqui ma le Regioni non sono pronte

di Daniele Pace Commenta


 Per il Reddito di Cittadinanza è arrivato il momento dei colloqui da parte dell’Anpal Servizi, per portare i disoccupati nel mondo del lavoro, ma alcune Regioni lamentano la mancanza di procedure, come ad esempio nel Lazio, una delle aree geografiche più popolose d’Italia.

Si tratta della fase che dovrebbe avviare chi ha chiesto il Reddito di Cittadinanza al lavoro, ma l’Anpal servizi non sembra pronta. Per il momento c’è solo una scheda anagrafico professionale, già utilizzata nei centri per l’impiego, e un modulo a parte per chi sta prendendo il reddito di cittadinanza. Questo dovrebbe consentire i controlli, ma la Regione Lazio lamenta comunque delle carenze.

Il futuro

Attualmente, hanno chiesto il reddito di cittadinanza in circa 120mila, che dovranno sostenere i vari colloqui per poter continuare ad usufruire del beneficio.
Se non si presenteranno al colloquio, dovranno presentare una giustificazione, per non vedersi sospendere l’assegno per un mese, e per due mesi nel caso di una seconda assenza. Alla tera mancanza, potranno dire addio al benefit.

Per il momento si procede a tappe, con il meeting tra Anpal servizi regioni che tra un paio di giorni dovranno stabilire le convenzioni e decidere su risorse e navigator. Per quanto riguarda questi ultimi, a breve si saprà la graduatoria dei 2.980 vincitori del concorso e le relative sedi.

Intanto la regione Lazio avverte:

“Avremmo dovuto cominciare oggi a chiamare i beneficiari del reddito di cittadinanza con una procedura operativa che consentiva di contattare tutti coloro che devono fare il patto per il lavoro, ma la strumentazione non è arrivata dall’Anpal”.