Novità sul regime fiscale del rent to buy

di Gianfilippo Verbani Commenta

Una circolare dell'Agenzia delle Entrate ha definito il regime fiscale applicato in caso di contratto di affitto con riscatto. Ecco i dettagli.


 Il rent to buy o affitto con riscatto è ormai una realtà prevista dalla normativa del nostro paese, che offre a coloro che desiderano acquistare una casa la possibilità di farlo cominciando a pagare un affitto per i primi tempi e poi successivamente saldare il prezzo totale. Il locatario nel frattempo può cominciare ad usufruire dell’ immobile pagando un canone di affitto e successivamente decidere se procedere con l’ acquisto del bene immobile.

Affitto con riscatto – I vantaggi per chi compra e chi vende

In questo ultimo periodo la normativa prevista per questo tipo di contratto è stata ulteriormente precisata dal punto di vista fiscale attraverso l’ emanazione di una circolare dell’ Agenzia delle Entrate, la quale ha definito il regime fiscale applicato. La circolare a cui si deve fare riferimento è quindi la circolare 4 E dell’ Agenzia delle Entrate del 19 febbraio 201, la quale distingue due momenti, quello del godimento del bene e quello dell’ acconto sul prezzo finale di godimento. Al primo momento si applicano le aliquote relative ai normali contratti di locazione, sia per le imposte dirette che per quelle indirette, mentre per il secondo momento si applicano le regole relative agli acconti di prezzo.

Le condizioni del rent to buy secondo lo Sblocca Italia

Nel caso infatti i soggetti coinvolti siamo dei privati allora per la parte relativa alla quota di affitto si applica la disciplina dei redditi fondiari, e una imposta di registro che è pari al 2 per cento, che deve essere pagata a metà da entrambi i soggetti interessati; in alternativa sarà anche possibile optare per il regime della cedolare secca. La parte del canone calcolata come anticipo sul prezzo di vendita fungerà da imponibile al momento del rogito.