Moratoria mutui, ecco la task force con le banche per fornire liquidità

di Daniele Pace Commenta


Le ultime notizie per fronteggiare il Coronavirus portano a credere che la task force farà di tutto per diffondere tra le banche e tra i soggetti che ne potrebbero beneficiare le modalità con cui si svolgeranno le nuove procedure sia in tema di moratoria mutui che del fondo Pmi, in maniera tale da rendere molto più semplice l’impiego di tali strumenti.

Moratoria mutui per fronteggiare l’emergenza Coronavirus: ecco come funziona

Tra le altre cose, è stato firmato anche il Decreto per estendere l’operatività del Fondo di solidarietà: tutti coloro che hanno un mutuo prima casa da pagare e si trovano in una situazione di difficoltà temporanea, hanno la possibilità di sfruttare la sospensione del pagamento delle rate fino ad un tetto massimo di 18 mesi.

A partire da oggi, direttamente sul portale web del ministero dell’Economia, si potrà trovare sul web tutta la nuova modulistica, che è stata aggiornata e anche resa più semplice da compilare in confronto a quella proposta in precedenza, con cui si potrà fare richiesta per sospendere un mutuo in relazione alle misure che sono state intraprese all’interno del Decreto Cura Italia.

L’annuncio è arrivato direttamente dal Mef, mettendo in evidenza come il ministro Roberto Gualtieri ha apposto la firma sul decreto attuativo per poter estendere l’operatività del FS, in base a quello che è stato previsto all’interno del Dl 18. Lo stesso ministero ha comunicato anche l’introduzione di una task force per quanto riguarda la moratoria mutui e fondo Pmi.

Per quanto concerne i mutui, tutti coloro che ne hanno contratto uno per poter procedere con l’acquisto della prima casa e che, per colpa dell’emergenza sanitaria in atto si trovano in grande difficoltà nell’ottemperare al pagamento delle rate, potranno sospenderne il pagamento fino a 18 mesi.

Cerchiamo di comprendere più a fondo il funzionamento del fondo Gasparrini. Attualmente, ne è consentito l’accesso pure ai lavoratori dipendenti che si trovano in cassa integrazione per quantomeno un mese e tutti quei lavoratori autonomi che hanno dovuto registrare un decremento del proprio fatturato che va oltre il 33% in confronto ai dati del fatturato dell’ultimo trimestre dello scorso anno.

Per qualsiasi altra ipotesi di accesso al Fondo Solidarietà, inoltre, non serve più presentare l’Isee, ovvero quel documento che sta a indicare la situazione economica equivalente, senza dimenticare anche come sia stato deciso che il Fondo vada a sopportare il 50% degli interessi che vengono a maturazione nel periodo che si riferisce alla sospensione.