Moody’s lancia l’allarme sui rischi dei titoli assicurativi

di Gianfilippo Verbani Commenta


 L’agenzia di rating americana Moody’s ha messo in questi giorni in guardia gli investitori italiani e internazionali in merito ai rischi eventualmente connessi all’acquisto di titoli assicurativi italiani. Il problema sollevato da Moody’s ha in realtà origini più antiche rispetto al contesto attuale. Per molti anni, infatti, le compagnie di assicurazione hanno investito prevalentemente in titoli di stato italiani, Btp per lo più, e questo, a livello di rating, cioè di affidabilità, ha fatto progressivamente deteriorare la qualità del credito offerto. 

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Le compagnie assicurative italiane hanno cioè per Moody’s accresciuto la percentuale di rischio a causa della concentrazione dei loro attivi in emissioni di debito sovrane italiane. Per gli istituti del nostro paese, infatti, la percentuale degli investimenti in titoli di Stato supera in media il 50 per cento.

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Ma non solo. Alle conseguenze specifiche degli investimenti del settore assicurativo bisogna anche collegare, a monte, il fatto che negli ultimi anni si è deteriorata la qualità del credito sovrano dell’Italia, che oggi vanta un rating pari a Baa2 con outlook negativo.

Proprio questo deterioramento progressivo è stato la causa del successivo deterioramento degli investimenti del settore assicurativo, che su di esso basavano la propria forza. Nel mese di settembre 2013 gli attivi investiti dalle società assicurative italiane in emissioni di debito sovrano dello stato erano pari a 230 miliardi di euro.

Migliori sono invece le prospettive di Moody’s relative al ramo danni del comparto assicurativo, che anche per il 2014 continuerà ad offrire la sua redditività.