Liquidità, cosa valutare quando si richiede un prestito

di Daniele Pace Commenta


Come si può facilmente intuire, tutte quelle famiglie e anche singoli che hanno la necessità di disporre di maggiore liquidità devono inevitabilmente effettuare la richiesta di un apposito prestito.

Come si può facilmente notare, le motivazioni che stanno alla base di una simile richiesta sono le più disparate e variegate. Nella maggior parte dei casi, però, si tratta di una necessità legata al fatto di dover affrontare delle spese che non erano state previste e che diventerebbero eccessivamente gravose sul bilancio familiare. Non solo, dato che si può richiedere un prestito anche per la ristrutturazione di casa o di un locale in particolare, ma anche per organizzare un matrimonio piuttosto che un viaggio, senza dimenticare un altro caso molto diffuso, ovvero l’acquisto di una vettura o di una moto.

Sono tantissime le persone che considerano necessario un prestito proprio in virtù del fatto che il proprio conto in banca piange. Stando a un’indagine che è stata portata a termine da parte di Nomisma, pare che addirittura oltre sei italiani su dieci siano certi che il proprio reddito non sia adeguato alla vita che devono affrontare.

Non sempre, però, le richieste di prestito vengono accettato, in modo particolare se nello storico creditizio della persona che fa tale richiesta, sono presenti delle situazioni in cui con difficoltà si è provveduto al pagamento delle rate, ad esempio.

Quanto influiscono TAEG e TAN

Un altro aspetto che merita di essere approfondito è certamente quello legato al calcolo della rata finale. Solo in questo modo si possono avere le idee molto più chiare in riferimento al finanziamento e le diverse opzioni che sono presenti sul mercato.

Prima di fare una qualsiasi richiesta di finanziamento, è bene aver compreso a fondo la differenza che intercorre tra TAEN e TAEG, infatti, sono questi i due interessi che vanno a pesare sull’entità della rata che si dovrà pagare.

Il TAN rappresenta il tasso annuo nominale, ovvero quello puro che si deve applicare e si può considerare l’interesse che viene applicato su base annua. In poche parole, il TAN rappresenta quell’importo che l’utente dovrà pagare, come maggiorazione, per sopportare gli interessi che sono maturati. Questa somma è oggetto di una ripartizione mensile, sommandosi poi alla somma da pagare come rata.

Spostando l’attenzione sul TAEG, l’acronimo riguarda il tasso annuo effettivo globale: si tratta di un riferimento che offre la possibilità di quantificare la somma totale a cui ammonta il finanziamento.  Nel TAEG sono incluse un po’ tutte le spese correlate, mentre il TAN sta a rappresentare, in termini percentuali, gli interessi che si riferiscono al prestito, sempre su base annua.