La UE manda un ultimatum a Airbnb. Miglioramenti ancora insufficienti

di Daniele Pace Commenta


 La UE mette ancora nel mirino Airbnb, che secondo la Commissione, farebbe pratiche commerciali sleali, clausole contrattuali abusive, e non tutelerebbe i consumatori. Ora, la grande piattaforma di affitti, avrebbe tempo fino a fine agosto per accontentare le richieste della UE. Poi scatteranno le sanzioni, attraverso i paesi membri.

Le contestazioni

La UE contesta a Airbnb la presentazione dei prezzi, che non includerebbe alcune spese di servizi inclusi, ma non dichiarati. che non è completa perché non mostra il prezzo totale ma esclude spese come pulizia o servizio.

Poi le pratiche commerciali sleali, le clausole abusive e la competenza giurisdizionale. Una lunga lista di contestazioni, per cui si chiede un cambiamento. La piattaforma dovrà cambiare le informazioni sui prezzi, che dovranno essere inclusi di tutte le spese, tutte le tasse e le tariffe obbligatorie. Dovrà essere indicato se il cliente è un privato o un professionista, in modo che il consumatore sappia quale regolamento è applicato. Le controversie dovranno essere risolte nello Stato di residenza del consumatore. Le regole saranno decise in quella sede, e non da Airbnb. In caso di cambio delle clausole, il consumatore dovrà poter rescindere il contratto senza conseguenze. La piattaforma dovrà anche migliorare l’accesso ai reclami.
Intanto, in Italia, Airbnb sta ancora contestando la norma sul sostituto d’imposta.