Abbiamo più volte avuto modo di parlare dei conti correnti contestati, ovvero i conti correnti che hanno due titolari, i quali detengono pari diritti e doveri nei confronti del rapporto bancario. Il conto corrente cointestato è ed è stato a volte una soluzione utilizzata dalle famiglia italiane per risparmiare sulla spese di gestione di due diversi conti correnti, quando l’amministrazione delle finanze avviene in comunemente all’interno del stesso nucleo familiare.
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I conti correnti contestati possono però essere sottoscritti in diverse modalità, quella che prevede la firma congiunta e quella che prevede la firma disgiunta.
- Nel primo caso per avere l’autorizzazione ad effettuare qualsiasi operazione bancaria è necessaria la firma di entrambi i titolari.
- Nel secondo caso, invece, ciascuno dei titolari può operare in maniera individuale sul conto corrente, senza l’approvazione contestuale dell’altro.
Ma cosa succede e come bisogna regolarsi se uno dei due intestatari di un conto corrente cointestato viene a mancare? E nel caso specifico come è necessario regolarsi se il conto corrente cointestato è in comune con uno degli eredi?
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La gestione dei conti correnti cointestati in caso di decesso di uno dei titolari
In caso di decesso di uno dei titolari di un conto corrente cointestato i familiari sono tenuti ad avvisare in modo tempestivo la banca o l’ufficio postale che gestisce il rapporto bancario.
La comunicazione di avvenuto decesso, affinché abbia valore, deve essere inviata per via scritta e tramite raccomandata con ricevuta di ritorno, in modo tale che la banca o l’istituto di credito possa procedere al blocco del conto corrente.
Gli intermediari finanziari non sono infatti tenuti ad entrate nel merito della gestione dei conti e anche se il fatto avviene in un piccolo paese in cui tutti si conoscono, la comunicazione scritta resta essenziale in quando formale. L’ onere di occuparsi della gestione del conto in caso di decesso spetta sempre ai titolari e agli eredi.