La Cassazione: addio assegno di divorzio se si va a convivere

di Daniele Pace Commenta


 Se si va a convivere con un’altra persona, si può dire addio all’assegno di divorzio. A stabilirlo la Corte di Cassazione, con una sentenza, che non fa altro che ribadire quanto già concettualizzato quattro anni fa: un successivo rapporto sentimentale, se prevede un progetto di coppia, taglia ogni legame con il precedente matrimonio, e quindi il tenore di vita che questo rappresentava. Viene quindi meno il motivo e il modello su cui era basato il contributo dovuto dall’ex.

Quando vale la sentenza

C’è però da fare una precisazione, in quanto la stessa Cassazione aveva sentenziato, anche se in un solo caso, che una successiva convivenza annulla il mantenimento solo se il nuovo status porta dei benefici economici. Si tratta di risparmio derivato dalla condivisione delle spese, come bollette e affitto, o da contributi da parte del nuovo partner, come ad esempio il pagamento di ferie o contributi fissi. Ma in alcuni tribunali si è stabilito che l’annullamento dell’assegno scatta già con un nuovo rapporto, anche senza convivenza.

Le Sezioni Unite hanno comunque stabilito che l’assegno divorzile non va stabilito in base al tenore di vita, ma serve a compensare la parte economicamente più debole nella parte in cui serve alla famiglia. Quindi c’è ancora molta confusione, riguardo l’assegno di divorzio.