La Brexit ‘premia’ il mutuo a tasso fisso

di Gianfilippo Verbani Commenta

L’indice di riferimento al quale viene associato, l’Eurirs a 20 e 30 anni, è crollato attestandosi allo 0,75%. La situazione porterà presumibilmente a far aumentare i mutuatari che punteranno su questa formula.


I mutuatari? Preferiscono il tasso fisso. L’Abi, nell’elaborazione dei dati di ogni mese, ha rilevato che due terzi tra coloro i quali intendono o hanno deciso di stipulare un finanziamento preferisce tale tipologia.

Dopo la Brexit, a seguito dunque del referendum che ha decretato l’uscita della Gran Bretagna dall’Ue, la situazione è ancora più netta: il tasso fisso è stato a dir poco premiato e al momento è un tipo di mutuo che può essere stipulato alle migliori condizioni di sempre.

Attualmente, il differenziale con il tasso variabile è diminuito ai minimi termini.

L’indice di riferimento al quale viene associato il tasso fisso, l’Eurirs a 20 e 30 anni, è crollato attestandosi allo 0,75%. La situazione porterà presumibilmente a far aumentare i mutuatari che punteranno su questa formula, alimentando il trend di crescita iniziato lo scorso anno. Secondo l’ultimo Osservatorio di MutuiOnline.it nel primo semestre del 2016 i prestiti a tasso fisso hanno riguardato il 65,5% delle domande e il 70,9% delle erogazioni effettivamente concesse.

Sottolineano gli esperti, a riguardo:

Questo andamento favorisce inoltre il fenomeno delle surroghe. Si registra attualmente la domanda di chi magari aveva già surrogato a tasso fisso sopra il 3% e può portarsi a casa un altro punto di sconto. O anche di chi ha in corso un tasso variabile e preferisce mettersi al riparo con un modesto rialzo della rata che paga ora.

Coloro i quali stanno pensando di cambiare le condizioni di pagamento del proprio mutuo, naturalmente, dovranno e potranno sfruttare i nuovi convenienti tassi. Ma prima di tutto sarà necessario effettuare un preventivo di surroga ed ottenere quello che si cerca: il risparmio.