I rischi del mutuo a tasso variabile con rata costante

di Gianfilippo Verbani Commenta


 In un post pubblicato in precedenza abbiamo visto in che cosa consiste e come funziona il mutuo a tasso variabile con rata costante, una delle poche tipologie di mutuo basata non tanto sul tasso di interesse applicato dalla banca, ma sull’importo della rata che il sottoscrittore si trova a pagare. 

> La durata migliore per un mutuo

Anche questa tipologia di mutuo, tuttavia, pur sembrando più lontana dalle fluttuazioni dei tassi di interesse, non risulta scevra da fattori di rischio, che cercheremo ora di illustrare.

Che cosa è il TEGM di un mutuo

I rischi del mutuo a tasso variabile con rata costante

Uno dei principali fattori di rischio a cui può andare incontro il cliente che sottoscrive questa tipologia di mutuo è quella insita all’interno del meccanismo di ammortamento applicato, il cosiddetto metodo di ammortamento alla francese.

Il metodo di ammortamento alla francese prevede la restituzione alla banca, nel primo periodo di vita del mutuo, principalmente della quota degli interessi, dal momento che le rate vengono ad essere costituite in massima parte dalla quota interessi e in minima parte dalla quota capitale.

Il risultato di questo meccanismo è che nei primi 5 o 10 anni di accensione del mutuo la quota capitale si riduce di poco, soprattutto se i tassi di interesse crescono, dal momento che nella rata andranno ancora di più a comprimere la quota capitale stessa.

Il rischio del mutuo a tasso variabile con rata costante è quindi quello di pagare per anni una rata in cui vengono rimborsati quasi esclusivamente interessi e non il debito contratto con la banca, dal momento che la quota capitale non subisce molte modifiche.